Un uomo, accusato di violenza sessuale, dorme da oltre un anno. Addormentato da mesi, neppure l’avvocato riuscirebbe a parlare con il suo assistito, un commerciante pakistano di 28 anni. Eppure, da più di un anno Ahmad Ali sta affrontando un processo penale in cui è appunto accusato di violenza sessuale su minore. Secondo quanto riportato da Repubblica, la violenza è avvenuta a Napoli, tra le strade del rione Materdei.
Ha parlato solo una volta
Finora il 28enne non ha quindi potuto difendersi dall'accusa di violenza sessuale, perché anche quando è il giudice stesso a rivolgergli le domande, l’uomo si addormenta improvvisamente. Lo stesso avviene anche con il pubblico ministero e perfino con i periti che, nominati dal tribunale, dovrebbero valutare le sue condizioni psico-fisiche. Anche i medici, gli infermieri, gli esperti di diritto, i mediatori culturali e pure i suoi compagni di cella hanno provato a parlare con lui, senza però ottenere risultati. L’unico a essere riuscito a sentire una sola volta la voce del perenne addormentato è stato il giudice per le indagini preliminari di Civitavecchia. Il fatto eclatante è avvenuto il giorno seguente all’arresto di Ahmad a Fiumicino. Quell’unica volta l’uomo si era dichiarato innocente. Portato in una cella nel carcere romano di Regina Coeli, il 28enne aveva smesso di colpo di nutrirsi, di bere, di parlare e in ultimo di alzarsi dalla branda. Per questo motivo i suoi compagni di cella lo avevano soprannominato "il simulatore". Secondo i medici che lo hanno visitato si tratterebbe invece della sindrome di Ganser.
Cos'è la sindrome di Ganser
La sindrome di Ganser, chiamata anche psicosi carceraria o pseudodemenza isterica, è una sindrome psichica di origine isterica nella quale si verifica una simulazione più o meno volontaria di sintomi legati a patologie mentali, che tende al peggioramento quando il paziente è consapevole di essere osservato. I periti nominati dal tribunale hanno scritto che "il detenuto cerca di recitare più o meno consapevolmente la parte del malato di mente in conformità a quello che egli ha imparato o ritiene essere la malattia mentale". Per i dottori il 28enne sarebbe malato e avrebbe una sofferenza psicologica reattiva alla detenzione. Però, come scrivono i periti, il suo atteggiamento"non è certamente conseguenza di una patologia psichiatrica".
Perché la diagnosi è difficile
Ancora non si capisce se sta fingendo o se è realmente malato. Il dottor Antonio del Casale, ricercatore alla Sapienza e responsabile di Salute Mentale al Sant'Andrea, ha spiegato: “Sei a metà tra la simulazione e la psiconevrosi, per questo è controversa come diagnosi". E comunque per un medico non è certo facile riuscire a visitare e parlare con un paziente che dorme sempre e non parla. Una cartella clinica compilata dall’ospedale Pertini parla di"atteggiamento di chiusura e restrizione alimentare, come reazione acuta da stress", di "ipotesi diagnostica di simulazione". In un caso i dottori si sono però insospettiti in quanto è stata riferita attivazione notturna in contrapposizione con l'atteggiamento catatonico diurno. Che stia fingendo o no, per i consulenti il 28enne può affrontare il processo.
Di parere diverso è invece, ovviamente, il suo legale difensore, l’avvocato Donato Vertone, che proprio ieri ha chiesto un'altra perizia perché la sindrome di Ganser, nonostante insorga volutamente per ottenere un vantaggio, successivamente permane e si stabilizza con meccanismi inconsci. Potrebbe quindi trattarsi di un uomo che, a forza di fingersi malato, alla fine si è ammalato veramente.
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