Anastasiya: "Da Princi soldi per l'acquisto di una moto"

La versione della ragazza sull’uso dei 70mila euro chiusi nel suo zaino non convince i magistrati. Il gip ha respinto la richiesta di revoca dell’obbligo di firma

Anastasiya: "Da Princi soldi per l'acquisto di una moto"

I soldi dati ad Anastasiya da Giovanni Princi la sera del 23 ottobre scorso, notte dell’omicidio di Luca Sacchi, dovevano servire a comprare una motocicletta di provenienza illecita. È quanto ha detto la fidanzata di Luca ai magistrati. Le dichiarazioni sono contenute nel provvedimento con il quale il gip, Costantino De Robbio, ha respinto la richiesta di revoca della misura dell’obbligo di firma per la ragazza.

Le dichiarazioni finora fatte dalla giovane sarebbero per il giudice “lacunose e in più punti scarsamente plausibili”. Il giudice ritiene insomma non credibile il racconto di Anastasiya in merito all’inchiesta sul caso dell’omicidio di Luca Sacchi. È quanto emerge dall’interrogatorio di convalida del 4 dicembre scorso. Anastasiya è finita al centro della vicenda insieme a Giovanni Princi. I due sono stati colpiti da una misura cautelare così come Marcello De Propris, Paolo Pirino e Valerio Del Grosso.

Le parole della 25enne ucraina sono contenute nel provvedimento in cui si legge come la ragazza abbia raccontato di essere giunta davanti al pub John Cabot insieme al fidanzato perché quest’ultimo aveva appuntamento con Giovanni Princi (amico di Sacchi e attualmente in carcere per l’accusa di tentato acquisto di droga). Una volta giunta sul posto, Princi le avrebbe consegnato un sacchetto di carta marrone di piccole dimensioni, di quelli per contenere il pane. Dicendole che c’erano i soldi destinati a un suo amico con cui aveva appuntamento “per un impiccio con le moto”. Intendendo che Princi avrebbe dovuto acquistare una motocicletta di provenienza illecita e chiedendole di tenere il sacchetto nello zaino in attesa dell’amico.

Anastasiya ha infine affermato che Princi le aveva chiesto le chiavi della sua auto per metterci il denaro che le aveva appena dato da custodire nello zaino. Versione, questa, giudicata inverosimile e scarsamente plausibile. Il gip di Roma motiva così il no alla revoca dell’obbligo di firma presentata dal difensore della ragazza al termine dell’interrogatorio dello scorso 4 dicembre. C’è poi una nuova misura cautelare nell’ambito dell’inchiesta.

Sempre il gip, accogliendo la richiesta della procura, ha infatti emesso una nuova ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di Armando De Propris, padre di Marcello, il ragazzo di 22 anni accusato di concorso in omicidio per aver fornito l’arma ai killer. Armando De Propris, 46 anni, era stato già arrestato lo scorso 29 novembre quando in seguito alla perquisizione nella sua abitazione era stato trovato 1 kg di droga. Per lui i pm avevano già chiesto una misura cautelare per la detenzione dell’arma che non è stata mai ritrovata.

Misura che però non era stata subito accolta dal gip motivando “una mancanza dei gravi indizi di colpevolezza”. Ora la nuova decisione del giudice scattata in seguito agli ultimi sviluppi investigativi. La verità presto o tardi sarà limpida.

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