Il latitante Vladimir Volkov, originario della Lettonia, è stato arrestato a Roma. Potrebbe essere lui ad aver ucciso Roman Herda, il clochard trovato morto carbonizzato a Roma una settimana fa. All’inizio si era pensato che l’uomo fosse morto a causa di un tragico incidente, avvenuto magari nel tentativo di scaldarsi durante la fredda notte capitolina. Gli agenti del commissariato Fidene-Serpentara non si erano però arresi a questa idea e avevano avviato le indagini per capire realmente cosa fosse accaduto sotto il cavalcavia Giovanni Gronchi a Nuovo Salario, nella periferia Nord-Est di Roma.
I dubbi sul tragico incidente
Il ritrovamento di liquido infiammabile sotto il viadotto, poco lontano dal corpo del 45enne di origine slovacca, aveva di fatto subito allontanato l’ipotesi di un incidente. Oltre al fatto che il cadavere era stato trovato ai piedi di una branda, senza che l’uomo avesse tentato neanche per un attimo di fuggire alle fiamme. I racconti degli altri senza tetto erano stati poi fondamentali per individuare il possibile colpevole di un gesto terribile come quello avvenuto. Alcuni testimoni avevano infatti parlato di un lettone, considerato molto aggressivo, che in più di una occasione aveva cercato di dar loro fuoco e per questo motivo era stato allontanato dall’insediamento abusivo sito in via Niccodemi, nel quartiere Talenti di Roma. Da quelle testimonianze era partita la caccia al latitante Volkov, già ricercato dall’Interpol in tutta Europa per aver ucciso due persone mentre stavano dormendo e poi averle carbonizzate. Gli inquirenti stanno lavorando per cercare di appurare se l’uomo fermato possa anche aver ucciso Roman Herda.
Arrestato il presunto colpevole
Come raccontato a Fanpage.it da un amico della vittima, questa era stata in un orfanotrofio e poi un connazionale lo aveva portato in Italia obbligandolo a mendicare per lui. “Lo abbiamo aiutato ormai tanti anni fa a liberarsi da chi lo sfruttava. Per un certo tempo abbiamo vissuto insieme in via Dario Niccodemi a Talenti, proprio di fronte la Virgin, in un cantiere che era rimasto fermo. Poi ci hanno mandati via e Roman era andato lì con altre persone cacciate dall'area che avevamo occupato.
Io ho trovato un'altra sistemazione ma continuavo a vederlo” aveva raccontato l’amico, dicendo anche di averlo visto un’ultima volta due giorni prima che morisse. Il presunto omicida è stato quindi arrestato e portato in carcere. Adesso mancano davvero pochi elementi per accusarlo anche dell’omicidio del 45enne.Segui già la pagina di Roma de ilGiornale.it?
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