Lo scorso venerdì la Prefettura di Roma ha chiesto all’Atac di ponderare l’idea di installare dei tornelli agli accessi della metropolitana che riescano a leggere il Qr code, così da aiutare le forze dell’ordine nei controlli. La misura del Green pass obbligatorio per salire a bordo dei mezzi pubblici varata dal governo tra l’altro non è ancora entrata in vigore, lo sarà dal 6 dicembre, e già alcuni no-vax avrebbero chiesto il rimborso dell’abbonamento.
Mancano soldi e tempo
L'azienda municipalizzata ha chiarito subito alla Prefettura che l’idea dei tornelli non è realizzabile, nemmeno pensabile. Come riportato da Il Messaggero per ora la risposta è solo ufficiosa, entro domani dovrebbe arrivare la risposta ufficiale. Il perché è presto detto: con i tempi della burocrazia l’appalto per montare gli scanner verrebbe vinto tra mesi, e comunque certo non in breve tempo. Neppure ricorrendo a un affidamento diretto. Non ci sarebbero neanche i soldi. Quindi chi si prenderà la briga di controllare i certificati verdi? Difficilmente questo compito potrà essere assolto dai controllori che hanno già i loro problemi a verificare biglietti e abbonamenti. Per la municipalizzata gli unici a doversene occupare sono le forze dell’ordine. Ovviamente a campione.
L’azienda potrebbe eliminare le catene che non fanno salire dalle porte anteriori dei bus i passeggeri. Anche perché l’autista è chiuso nella sua cabina. In questo modo ci sarebbe più spazio da poter occupare. Nella lettera che l’Atac invierà domani al Prefetto verranno chieste “misure di sicurezza per tutelare personale e utenti”. L’azienda ha paura che i no-vax, soprattutto nei primi giorni, possano creare problemi. Anche al Comune verrà spedita una lettera che affronterà il tema degli abbonamenti.
Il rimborso degli abbonamenti
Sono già tante le richieste di rimborso inviate da abbonati che non sono vaccinati e non potranno più viaggiare dal 6 dicembre. Gli utenti senza Green pass sarebbero circa 160mila, ovvero il 10% delle tessere emesse nel 2021, tra abbonamenti mensili e annuali.
Per un'azienda che non se la passa bene non è certo una cifra da poco. Da quando c’è il Covid gli incassi sono crollati: da 22 a 8 milioni di euro al mese fino a maggio e poi, con il ritorno dei controllori, si è saliti a circa 15 milioni. Ma ancora non sono sufficienti.
Il sindaco Roberto Gualtieri starebbe pensando di chiedere al premier Draghi di aumentare gli stanziamenti per i trasporti di Roma. La richiesta sarebbe di almeno 400 milioni, cioè il doppio rispetto ai 190 milioni che prende oggi il Campidoglio, via Regione Lazio, dal fondo nazionale.Segui già la pagina di Roma de ilGiornale.it?
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.