È la quarta manifestazione di disturbo inscenata in dieci giorni. Gli attivisti del gruppo “Ultima generazione” non demordono e conducono la loro battaglia senza pause. Questa mattina, alcuni giovani volontari hanno nuovamente bloccato il Grande raccordo anulare di Roma, all’altezza del ponte Appia, provocando la reazione stizzita degli automobilisti e degli autotrasportatori. La protesta è durata circa 40 minuti e non sono mancati momenti di apprensione: qualche cittadino, esasperato dalla barriera umana formata dagli attivisti, ha pensato di passare dalle parole ai fatti trascinando con la forza fuori la carreggiata i manifestanti.
La tensione è salita alle stelle con spintoni, insulti e minacce, ma per fortuna non si sono registrati incidenti rilevanti. Sul posto sono giunti gli agenti della polizia che hanno fatto sgombrare la strada, hanno identificato gli attivisti per poi condurli in questura. Come riporta il quotidiano Roma Today, la rabbia di alcuni automobilisti ha fatto temere il peggio.“Ho una macchina a gas – ha detto un ragazzo ai volontari – sto andando a fare un concorso e mi stai bloccando la vita”. Altri hanno urlato: “Andate a protestare dove dovete. Siete senza dignità”.
Da parte loro, i componenti di “Ultima generazione” non hanno paura di organizzare le loro proteste estreme. “Le nostre richieste sono precise – hanno ribadito più volte – finché non ci sarà un cambio di passo non ci fermeremo”. Le azioni di disturbo non sono circoscritte alla Capitale, ma la mobilitazione ha carattere nazionale.
L’appendice italiana del gruppo nato nel 2018 a Londra chiede la dichiarazione di emergenza climatica dei governi, di azzerare le emissioni di gas serra entro il 2025 e di istituire assemblee di cittadini. E per farlo ricorre a blocchi stradali e ad altre iniziative di protesta.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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