Gli imprenditori balneari italiani sono scesi oggi in piazza Santi Apostoli a Roma per manifestare contro la legge sul settore. Durante la protesta, 'Manifestazione nazionale dei balneari contro la legge vergogna', l'emendamento del governo sulle concessioni demaniali, organizzata da Sib Sindacato italiano balneari, aderente a Fipe Confcommercio, e dalla Fiba, l’associazione dei balneari di Confesercenti, si sono stretti attorno alla tragedia del popolo ucraino. La prima persona a salire sul palco è stata proprio Alessia Romani, rappresentante dell’ambasciata ucraina, che ha detto a chiara voce: “Viva l’Italia e viva l’Ucraina, grazie per tutto quello che l’Italia sta facendo per noi. Sono orgogliosa come non sono stata mai di essere ucraina ma sono orgogliosa anche di voi italiani. Tanti sindaci e tanti di voi mi hanno telefonato e scritto per mandare aiuti. Sono convinta che ce la faremo e la pace vincerà”.
Un momento difficile per il settore
Maurizio Rustignoli, presidente di Fiba-Confesercenti, ha tenuto a sottolineare all’Adnkronos che il 98% degli stabilimenti balneari italiani è gestito da famiglie e che sicuramente le congiunture internazionali purtroppo sono quelle che sono e la situazione nel complesso diventa difficile per il settore. Enrico Schiappapietra, vicepresidente del Sindacato italiano balneari-Confcommercio, ha spiegato le ragioni della manifestazione nazionale: "Non siamo disposti a mettere a gara e a perdere le nostre aziende per pagare il debito dell'Italia", e ancora "sappiamo lavorare e gestire imprese ma sappiamo anche essere dei leoni per difendere il lavoro nostro, delle nostre famiglie e dei nostri dipendenti".
Circa 5mila i manifestanti
Secondo quanto riferito da Schiappapietra, i manifestanti accorsi nella Capitale sarebbero più o meno 5mila, in rappresentanza di circa 30mila attività, costituite da una media di 10 persone ciascuna, oltre che di decine di sindaci e amministratori regionali che sono venuti a testimoniare l'impossibilità di mettere a gara tutto il fronte mare, che non vuol dire solo gli stabilimenti ma anche i porticcioli, gli ormeggi, i bar, i ristoranti e tutte le altre attività turistiche. Il vicepresidente vicario Sib ha osservato che il disegno di legge sulle concessioni balneari è stato votato dal governo il giorno stesso in cui la Russia ha invaso l'Ucraina. A suo parere, come sta succedendo in tutta Europa, si dovrebbe andare a tutelare, difendere e supportare le piccole e piccolissime imprese familiari, come sono appunto quelle dei balneari, a suo dire l'asse portante dell'economia italiana.
Fischi a Piero De Luca
Il vicecapogruppo del Pd alla Camera Piero De Luca, intervenendo alla manifestazione - dove, come si vede in un video, è stato contestato dai presenti - ha dichiarato: "L’equilibrio individuato dall’emendamento del governo sulle concessioni balneari è un punto di partenza positivo. Non si parla in alcun modo di aste, e si introducono criteri di sostegno e tutela ai concessionari esistenti al momento dell’entrata in vigore della nuova riforma di riorganizzazione del settore. Il Parlamento è ora chiamato a lavorare su questa base. Come da noi sostenuto, è necessario trovare un punto di sintesi ragionevole tra le future procedure di evidenza pubblica e un’adeguata tutela da assicurare, da un lato, al patrimonio ambientale, paesaggistico, culturale delle nostre coste, dall’altro, agli investimenti fatti, al valore dei relativi beni materiali e immateriali dell’azienda, alla professionalità acquisita, nonché ad obiettivi di politica occupazionale, attraverso una apposita clausola sociale, che eviti di lasciare senza alcuna garanzia migliaia di piccole e medie imprese e migliaia di lavoratori".
Il dem ha poi aggiunto che sono pronti a dare il loro contributo, in modo serio e responsabil, per poter rafforzare le tutele degli operatori soprattutto nella prima fase di applicazione della nuova disciplina, nell’ambito delle opportunità offerte dalla normativa europea e all’interno dell’impianto elaborato dal Governo. Ha però ribadito che lo devono fare tutti, e senza prendere in giro gli operatori del settore.
"Abbiamo la possibilità in questo momento di risolvere una criticità che ci trasciniamo da anni dando certezza ad un settore ormai sfiduciato e disorientato dai tanti pifferai magici ascoltati negli anni, e che è strategico per l’economia e la crescita del Paese", ha concluso De Luca.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.