Una bandiera con svastica nazista adagiata sulla bara del defunto all'esterno di una chiesa di Roma dopo la celebrazione liturgica del funerale: il gesto ha scatenato nelle scorse ore un mare di polemiche nel mondo politico ed ecclesiastico.
La vicenda si è verificata in occasione delle esequie di Alessia Augello, militante 44enne di Forza Nuova deceduta a causa di alcune complicazioni sorte a seguito di un intervento chirurgico. Dopo il rito funebre di tipo cattolico celebrato all'interno della parrocchia di Santa Lucia, la bara, collocata lungo il segrato della chiesa, è stata avvolta con il drappo incriminato e quindi circondata da una decina di militanti. Pure il saluto romano tributato alla defunta, ed anch'esso immortalato in alcune foto scattate dai residenti che assistevano alla scena affacciati al balcone di casa e pubblicato successivamente sul web, ha contribuito ad alimentare il dissenso.
In questo caso la segnalazione alle forze dell'ordine ha avuto un immediato riscontro, visto che gli agenti della Digos della polizia di Stato hanno esaminato fin da subito con estrema attenzione le scene riprese dai curiosi con lo scopo di identificare il numero più alto possibile di militanti presenti e perseguirli.
Le reazioni
In un post su Facebook, i titolari della parrocchia, vale a dire don Alessandro e don Paolo Emilio, hanno voluto prendere subito le distanze dal gesto. "Oggi pomeriggio alle ore 14:30 presso la nostra chiesa parrocchiale di Santa Lucia è stato celebrato il funerale di Alessia Augello venuta a mancare prematuramente all'età di 44 anni", spiegano gli ecclesiastici. "Purtroppo quanto si è verificato all'esterno della chiesa alla fine della celebrazione è avvenuto senza nessuna autorizzazione da parte del parroco né del sacerdote celebrante, entrambi all'oscuro di quanto stava per accadere", lamentano i parroci. "Intendiamo esprimere la nostra profonda tristezza, delusione e disappunto per quanto si è verificato", si legge in conclusione, "prendendo le distanze da ogni parola, gesto e simbolo utilizzati all'esterno della chiesa, riconducibili a ideologie estremiste lontane dal messaggio del vangelo di cristo".
Condanna ripresa anche dal vicariato di Roma che "deplora con fermezza quanto accaduto ieri, davanti alla parrocchia di Santa Lucia, alla totale insaputa del parroco don Alessandro Zenobbi e di tutto il clero parrocchiale, al termine della celebrazione di un funerale". Quanto è avvenuto, con l'uso di una bandiera con svastica "simbolo orrendo inconciliabile con il cristianesimo", ha prodotto una "strumentalizzazione ideologica grave, offensiva e inaccettabile", peraltro non preannunciata, dato che il funerale si era"svolto senza alcun segno o manifestazione che facesse presagire ciò che è accaduto subito dopo".
"Se pensate che a poco a poco ci abitueremo vi sbagliate. Se pensate che saremo indifferenti vi sbagliate. Se pensate che lasceremo correre vi sbagliate", scrive invece su Facebook il dem Emanuele Fiano. "Migliaia e migliaia di italiani sono morti per colpa di quella bandiera di m***a simbolo della vostra nostalgia degli assassini nazisti. Migliaia di ebrei italiani sono stati deportati e poi gasati nei campi di sterminio per colpa di quella bandiera di ***a", aggiunge ancora Fiano. "Migliaia e migliaia di morti hanno fatto si che la nostra Costituzione vietasse il fascismo degno alleato di quella bandiera di m***a.
Noi non dimentichiamo, noi non scusiamo, noi non perdoniamo gli assassini nazisti, l'ideologia nazista, i crimini nazisti". Il Pd, che stavolta richiama la Costituzione italiana, è quindi pronto a sporgere denuncia, come annunciato dal suo rappresentante tramite social network.
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