Dormivano in una tomba dell'antica Roma: denunciati sei somali

Nonostante la recinzione, gli stranieri l'avevano occupata con giacigli di fortuna. I carabinieri di Roma hanno proceduto allo sgombero dal monumento funebre di Quinto Sulpicio Massimo, poeta vissuto nel I secolo dopo Cristo

Dormivano in una tomba dell'antica Roma: denunciati sei somali

Il degrado a Roma si è impadronito anche dei suoi monumenti. I carabinieri della stazione via Vittorio Veneto, con la collaborazione del personale della Sovrintendenza capitolina, sono stati costretti a procedere allo sgombero di un gruppo di cittadini somali che si erano accampati sul monumento sepolcrale di Quinto Sulpicio Massimo, in zona piazza Fiume.

Il monumento funebre, e un contestuale sepolcro a camera, sono del poeta fanciullo, come viene comunemente definito il bambino morto nel 94 d.C. a soli 11 anni. Può essere considerato un enfant prodige della sua epoca, che partecipò con successo al terzo agone capitolino, sfidandosi con oltre 50 poeti in una gara estemporanea di poesia greca. Le sue composizioni e le sue interpretazioni incantarono il pubblico, tanto che la sua memoria è giunta fino a noi, e che venga sfregiata dal degrado è inaccettabile.

Quando le forze dell'ordine e l'autorità istituzionale sono arrivati sulla tomba di Quinto Sulpicio Massimo hanno individuato sei cittadini somali, cinque dei quali con regolare permesso di soggiorno e uno risultato irregolare sul territorio nazionale. Nonostante il monumento sia tutelato e protetto, anche con l'installazione di una recinzione che ne preserva i marmi, i sei stranieri hanno ben pensato di scavalcarla per allestire i loro giacigli di fortuna. Uno scempio alla cultura del nostro Paese che non può avere giustificazioni, anche in considerazione del fatto che il monumento era adeguatamente delimitato da un perimetro di protezione.

L'area è stata sgomberata dalle forze dell'ordine e, grazie all'intervento del personale dell'Ama, il sito è stato bonificato e rimesso in sicurezza. Lo straniero sprovvisto di permesso di soggiorno è stato accompagnato all'ufficio immigrazione per le formalità di rito. Per tutti e sei, invece, è scattata la denuncia con l'accusa di invasione di terreni o edifici. Non è la prima volta che i monumenti di Roma e, in generale, del nostro Paese vengono "assaliti" in questo modo.

Il comando provinciale dei carabinieri di Roma è impegnato sul territorio per contrastare situazioni di degrado simili, abusivismo e illegalità, in linea con l'azione fortemente voluta dal prefetto di Roma Matteo Piantedosi in comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza pubblica.

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