Buche, radici e segnaletica scomparsa. Sempre peggio le strade di Roma

Nonostante le amministrazioni cambino, i problemi per i romani aumentano: sempre più buche, radici e assenza di segnaletica nelle strade della Capitale

Buche, radici e segnaletica scomparsa. Sempre peggio le strade di Roma

Oltre al problema dei cassonetti strabordanti di immondizia, Roma e soprattutto i romani vivono un altro notevole disagio riguardante le strade. Buche dappertutto sempre più profonde, dal centro alla periferia. Con la conseguenza di notevoli disagi per automobilisti e cittadini.

Anche perché, quelle rare volte che queste vengono coperte da lingue di cemento, non si tiene minimamente conto degli attraversamenti pedonali. Prendendo ad esempio il quartiere Parioli, è possibile notare come diverse voragini, aperte da anni, siano state chiuse ma che l'amministrazione si sia dimenticata di un dettaglio non di poco conto: la segnaletica orizzontale non è più stata riverniciata. "Se ne sono proprio scordati, non c'è altra spiegazione. Hanno rifatto maldestramente le strade e non hanno minimamente pensato ai pedoni. Assurdo - afferma un barista in piazza Don Minzoni - anche perché qui è pieno di persone anziane che amano passeggiare". Il risultato è che le strisce o non ci sono o sono presenti solo a tratti. La lista delle strade ridotte in queste condizioni, riporta il Corriere.it, è molto lunga, partendo da viale Bruno Buozzi, sia nella parte bassa verso il lungotevere sia verso viale Parioli. Rischiano poi i residenti che attraversano piazza Santiago del Cile o piazza Euclide. Stessa situazione in viale Romania, vicino alla sede dell'università Luiss, e in molte delle strade secondarie: via Eleonora Duse, via Nino Oxilia, via di Villa Emiliani, via Ermete Novelli. Ancora peggio in via Ulisse Aldrovandi, qui i segni svaniscono tra le rotaie del tram.

"Non le rifanno da dieci anni", afferma un passante. "Non scherzo, sono proprio dieci anni", ribadisce sempre l'uomo. "Vivo qui dall'86. I Parioli erano bellissimi, adesso invece sono stati invasi dalle auto. Chi ama, come me, andare a piedi - spiega la signora Anna - rischia ogni giorno di essere investita". Il perché però non vengano disegnate delle semplici strisce pedonali arriva da Sandra Naggar, portavoce del Comitato cittadini Don Minzoni: "Il problema sono le risorse davvero troppo esigue. Noi ci facciamo sentire, segnaliamo i disagi al Comune e al Municipio ma quando sentiamo che non ci sono i soldi diventa anche inutile tempestarli di richieste". Situazione identica anche al Fleming e in molte traverse di Via Flaminia: attraversamenti pedonali non pervenuti.

"Una volta erano strisce bianche - spiega una ragazza alla fermata dell'autobus davanti la chiesa di Santa Maria Addolorata - oggi non si vedono più e infatti molti automobilisti non se ne rendono conto e parcheggiano tranquillamente sopra". Stessi disagi anche per gli abitanti di Vigna Clara dove oltre ai problemi di visibilità segnaletica orizzontale si aggiungono anche le radici degli alberi.

Un problema che colpisce la città nella sua totalità. La situazione, infatti, è identica anche in diverse altre zone della Capitale e in strade cruciali che collegano il centro con il mare. Svariati in quest'ultimi anni sono stati i motociclisti vittime sulla Cristoforo Colombo e sulla Via del Mare a causa proprio delle radici e della non curanza dell'amministrazione. Proprio sulla prima strada, l'ex sindaco Virginia Raggi, invece di rifare il manto stradale, ha optato per abbassare il limite di velocità (da 80 a 50 chilometri orari) con la promessa futura che tutte le buche e le situazioni che comportavano disagi e soprattutto pericolo per i cittadini sarebbero state risolte. Nulla di fatto.

Nel frattempo,

in Aula Giulio Cesare c'è una nuova Giunta e l'unica certezza che sembra esserci per le strade romane è che neanche Gualtieri, fino adesso, è stato in grado di far "cambiare il vento", come diceva proprio Virginia Raggi.

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