Non c’è solamente il picco di decessi registrati negli ultimi tre mesi dietro il caos che sta investendo il cimitero Flaminio, nella zona nord della Capitale.
Secondo le associazioni alla base dei problemi ci sarebbe soprattutto la disorganizzazione dell’amministrazione capitolina. "Ad agosto è stato saturato il cimitero Laurentino e quindi le persone residenti nel quadrante sud della Capitale hanno dovuto iniziare a trovare soluzioni alternative per i feretri – spiega al Giornale.it Valeria Campana, portavoce del Comitato Tutela Cimiteri Capitolini - la prima, ovviamente, è la cremazione, che consente di collocare l’urna cineraria in un’altra tomba".
"In questi anni – va avanti Campana – per una serie di errori tecnico burocratici il Campidoglio non è riuscito ad ampliare, modificando il piano regolatore, il cimitero Laurentino e neppure a liberare circa 1300 sepolture al Verano, che potevano essere messe all’asta così da dare una boccata d’ossigeno sia in termini di spazio che finanziari". "L’aumento di decessi delle ultime settimane, quindi – denuncia – ha solo aggravato una situazione già al limite, visto che il numero delle salme che aspettano di essere cremate è di due o tre volte superiore a quello dei morti per Covid nel Lazio".
Nella Capitale, anche per colpa del nuovo coronavirus, i decessi sono cresciuti del 25 per cento soltanto nel mese di ottobre. Per evitare "congestioni" nei cimiteri la scorsa settimana Ama ha messo in campo due soluzioni: il trasferimento di parte delle salme in una "sala d’attesa" allestita al cimitero del Verano e l’attivazione della "sesta linea del forno crematorio del Flaminio" per potenziare le attività. "Resta intatta la capacità di soddisfare tutte le tipologie di operazioni cimiteriali", assicurava la municipalizzata in una nota diramata nei giorni scorsi.
Ma secondo le associazioni sarebbero ancora centinaia le salme che attendono di essere cremate. In coda c’è anche quella di Gigi Proietti, l’attore scomparso la scorsa settimana per un attacco cardiaco. Secondo Il Messaggero la sua famiglia potrebbe dover attendere almeno una settimana per la cremazione. Tanto che un impianto di Castel Volturno, in Campania, si sarebbe offerto per effettuarla gratuitamente". Per gli altri, però, l’operazione non si preannuncia semplice. "Chi vuole andare a cremare il caro estinto fuori comune - ci spiega, infatti, Valeria Campana - non può farlo se non dietro il pagamento di una tassa di circa 250 euro, senza dimenticare le restrizioni sugli spostamenti dettate dall’ultimo dpcm".
Intanto la figuraccia del Campidoglio fa indignare il mondo politico. "Come si può arrivare a questo?", si domanda su Twitter il candidato sindaco della Capitale, Carlo Calenda, commentando l'odissea toccata alla salma dell'artista romano. Sulla questione sono intervenute anche le consigliere Dem Valeria Baglio e Giulia Tempesta, che denunciano come lo scorso anno "i soldi allora stanziati in bilancio per le manutenzioni straordinarie dei cimiteri, tra cui le manutenzioni dei forni crematori e la realizzazione di altri sei nuovi impianti", non sono mai "arrivati a destinazione".
"Il presunto picco di mortalità delle ultime settimane è solo una giustificazione meschina per nascondere l'impreparazione e l'immobilismo della giunta che da tempo era al corrente dei problemi cui sarebbe andata incontro, senza l'avvio di manutenzioni dei luoghi e lavori di adeguamento dei servizi", attaccano in una nota.
"Questa situazione – concludono - non è figlia di un'emergenza temporanea, ma è una precisa responsabilità dell'amministrazione Raggi che da tempo sarebbe dovuta intervenire". È la stessa posizione sostenuta dal Codacons, che nei giorni scorsi ha annunciato un esposto contro Ama per interruzione di pubblico servizio.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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