Castel Giubileo, sequestrato capannone occupato abusivamente

Blitz della municipale in una maxi area di 15mila metri quadri posta sotto sequestro a ridosso del fiume Tevere. Nella zona presenti baracche di senza casa

Castel Giubileo, sequestrato capannone occupato abusivamente

Un’area di 15mila metri quadri è stata posta sotto sequestro dal XV gruppo Cassia della polizia locale di Roma capitale. Si tratta di un vasto terreno a ridosso del fiume Tevere, all’altezza di Castel Giubileo, all’interno del quale erano presenti baracche e un capannone industriale occupato abusivamente. Al momento dell’intervento, eseguito su delega della procura della Repubblica di Roma, non è stato trovato nessuno. Sul posto anche personale della Regione Lazio, competente per l’area golenale.

Solo pochi giorni fa pattuglie del XIII gruppo aurelio della polizia locale di Roma Capitale, sono intervenute all’interno del Parco della Cellulosa, in via di Casalotti, per liberare un’area che era stata oggetto di occupazione abusiva da parte di senza casa. L’intervento degli agenti ha consentito di dare avvio alla demolizione delle strutture presenti (tra cui un capannone), ormai dismesse e in stato di decadenza, nonché degli alloggi di fortuna costituiti da legname e teli di plastica, scongiurando così il rischio di nuovi insediamenti.

Le operazioni sono state precedute da varie verifiche eseguite dal personale nei giorni scorsi in un capannone, durante le quali si è proceduto alla denuncia di due occupanti abusivi. L’ente proprietario del parco, dopo aver provveduto alle opere di abbattimento, ha avviato la bonifica dell’area con la rimozione dei materiali e dei rifiuti presenti. Parco della Cellulosa a parte, nella capitale gli accampamenti abusivi costituiscono una questione complessa, che esiste da tempo, difficilmente regolabile, e che non sembra aver trovato una soluzione concreta. Lo scriveva su queste pagine Lavinia Greci.

Se è vero che qualche sgombero c’è stato, il sistema che regola l’evacuazione dai campi rom irregolari, adesso, sembra essersi fermato. Almeno da luglio. In base ai numeri diffusi di recente dal Viminale, a Roma, infatti, di alloggi abusivi ne sorgerebbero 338, tutti abitati da circa 2mila persone. Di questi insediamenti, la maggior parte è concentrata al centro, dove ce ne sono 42, poi c’è Monte Mario e la zona Cassia. E poi ci sono quelli situati sulla Flaminia, in via di Grottarossa. E appunto quello del Parco della Cellulosa.

Proprio qualche settimana fa, il Campidoglio ha avviato i lavori di smantellamento e rimozione del campo della Barbuta, nella zona sud di Roma, assegnando quindi a circa 100 nomadi le case popolari (gli altri sono in attesa). Ma da quel momento, qualcosa sembra essersi fermato.

Dal mese di luglio, infatti, nell’Assemblea capitolina si sarebbero, di fatto, rallentati gli sgomberi, in una sorta di concordanza tra il Movimento 5 Stelle e il Partito democratico. E la direzione sembrerebbe essere proseguita anche dopo la nascita dell’esecutivo giallorosso.

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