Ecco la "fase 2" della violenza, feroci rapine dopo il lockdown

Escalation criminale lungo le strade della Capitale, tra scippi, rapine e aggressioni. I negozianti impauriti: "Chiediamo ai clienti di abbassarsi la mascherina e farsi riconoscere prima di entrare"

Ecco la "fase 2" della violenza, feroci rapine dopo il lockdown

È una vera e propria escalation di violenza quella che giorno dopo giorno si consuma sulle strade della Capitale. L’ultima rapina ai danni di un 37enne, è avvenuta nella notte tra mercoledì e giovedì in via Portuense. L’uomo è stato assalito da quattro ragazzi, che gli hanno portato via un centinaio di euro in contanti.

Soltanto la scorsa settimana, i colpi andati a segno sono stati almeno una decina: scippi, rapine e aggressioni, anche per pochi euro o uno smartphone. Venerdì scorso una donna è stata portata in ospedale dopo che alcuni malviventi le hanno strappato la borsa in pieno giorno, in via dell’Oceano Atlantico, all’Eur. Un trentunenne, invece, è stato preso di mira da un ragazzo del Gambia che ha tentato di sottrargli il portafogli mentre aspettava il tram in via Prenestina.

A Corso Italia, nel centro della città, una farmacia è stata rapinata due volte nel giro di tre giorni. “Sono entrati la prima volta mercoledì e si sono fatti consegnare l’incasso puntandoci un coltello, la seconda sabato, quando ci hanno minacciato con una pistola per prendere 800 euro”, racconta la titolare. “I dipendenti sono sotto choc, cerchiamo di tenere alto il morale – ci confida – certo, di rapine ne abbiamo sempre avute, ma due nella stessa settimana non ci era mai successo”.

Ieri sera, sempre nella stessa zona, un ragazzo nigeriano ha minacciato e aggredito un cinquantenne per farsi consegnare il portafogli, provocandogli una ferita lacero-contusa alla mano. “La settimana scorsa un'altra signora è stata scippata, i commercianti sono molto preoccupati”, spiega Paolo Peroso, gioielliere e presidente dell’Associazione Amici di Porta Pia. In zona sono molte le serrande rimaste abbassate, nonostante la fase due sia iniziata da quasi un mese. Chi invece ha fatto il grande passo, adesso, ha paura: “Pensate cosa può voler dire per un negoziante subire una rapina in un momento in cui non ci sono soldi per fare il riassortimento della merce”. La risposta è una sola: “Il fallimento dell’attività”.

Nella gioielleria Peroso si accede solo abbassando la mascherina. “In molti chiedono ai clienti di farsi riconoscere prima di entrare, è un modo per tutelarci”, sottolinea. “L’amministrazione potrebbe fare di più sul fronte della sicurezza, qui la sera l’illuminazione è praticamente assente”, denuncia il gioielliere. “Sono preoccupato, con la situazione che c’è in giro, la gente non ha più soldi, è più probabile che possano succedere cose del genere”, ci dice anche un tabaccaio.

Tra i bersagli preferiti dai malviventi ci sono farmacie, supermercati e minimarket. I titolari delle attività vengono aggrediti anche solo per accaparrarsi qualche decina di euro o alcolici, come è successo ad un bengalese impiegato in un alimentari a via Ostiense. Sia lui che il suo titolare sono stati malmenati da un senza fissa dimora che voleva appropriarsi di una cinquantina di euro. Stessa scena capitata a due passi dal centro storico, in via Arenula, dove due clochard hanno preso a bottigliate un negoziante bengalese per portarsi via vino, birra e superalcolici.

“C’è di tutto, dal professionista allo sbandato a cui servono soldi per una dose di droga o per fare la spesa”, chiarisce Giuseppe Longo, farmacista di Piazza Vittorio. “Da noi le aggressioni ormai sono all’ordine del giorno, durante il lockdown – racconta - è entrato un extracomunitario che si è fatto largo con le maniere forti, sputando addosso ai clienti: è stato identificato ma non arrestato”.

“Con la fase due stanno riemergendo tutte quelle realtà di disagio sociale che portano la criminalità sotto gli occhi di tutti”, assicura Longo. Per il farmacista rapine e aggressioni saranno sempre più frequenti. “Per questo, consiglio ai colleghi che ancora non l’hanno fatto di dotarsi di telecamere e sistemi di sicurezza”, conclude. Paradossalmente è proprio il centro storico ad essere più esposto secondo comitati e associazioni. “Con l’assenza dei turisti le vie dei rioni si sono riempite di decine di balordi”, assicura Augusto Caratelli, presidente del Comitato Difesa Esquilino. “Le strade vuote ovviamente favoriscono furti e scippi”, osserva.

“Molte attività non ce la fanno ancora a riaprire, la povertà avanza e questo è il terreno ideale per far crescere la criminalità”, è d’accordo anche Peroso.

Con alcuni colleghi di zona si è organizzato per illuminare a spese dei negozianti le vie del quartiere. “Vogliamo metterci in gioco per contribuire a rendere le strade più sicure – continua – la strada è vita, senza vita e con il timore che possa accadere qualcosa, non si può ripartire”.

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