Emergenza rifiuti, Salvini contro Raggi e Zingaretti: "Finora hanno dormito"

Il capo del Viminale ha fatto sapere di seguire con "grande attenzione" la situazione dei rifiuti nella Capitale e accusa Raggi e Zingaretti: "C'è qualcuno che in Regione Lazio e in Campidoglio ha dormito e non si è mosso per tempo"

Emergenza rifiuti, Salvini contro Raggi e Zingaretti: "Finora hanno dormito"

Per il ministro dell’Ambiente, Sergio Costa, non c’è più tempo da perdere. Il motivo è semplice: “Ci sono 40 gradi e i rifiuti non possono stare per strada”.

Il dossier rifiuti nella Capitale, secondo il ministro, sceso in campo nei giorni scorsi per affrontare l'emergenza, deve essere risolto al massimo entro dieci giorni. E sono anche troppi, visto che nelle vie della Capitale continua lo scempio dei cassonetti traboccanti e delle montagne di scarti organici lasciati a macerare sotto il sole di luglio. La road map stabilita con Campidoglio e Regione Lazio per conferire le 600 tonnellate giornaliere di immondizia che la Capitale non riesce a smaltire negli impianti del territorio laziale non ha avuto risultati immediati. Tanto basta a far scoppiare la polemica politica.

A seguire con “grande attenzione” la vicenda dell’emergenza rifiuti c’è, infatti, anche il ministro dell’Interno, Matteo Salvini, che punta il dito contro la sindaca Virginia Raggi e il governatore del Lazio, Nicola Zingaretti. Sono loro, secondo il vicepremier leghista, ad aver trasformato la città in una discarica a cielo aperto. “Se nel Lazio, per smaltire i rifiuti della Capitale, ci sono solo tre impianti funzionanti, di cui due a scartamento ridotto, e due discariche quasi sature c'è qualcuno che in Regione Lazio e in Campidoglio ha dormito e non si è mosso per tempo”, ha attaccato il leader della Lega rilanciando la soluzione dei termovalorizzatori.

“In tutta Europa e in buona parte d'Italia – ha detto Salvini - i rifiuti sono una ricchezza e producono calore ed energia”. “Perché – si domanda il capo del Viminale - gli amministratori di Roma e della Regione Lazio non hanno seguito questo esempio negli anni passati?”. “In questa situazione – ha poi attaccato Salvini, gli unici che rischiano di fare affari sono i criminali”. A schierarsi dalla parte del Campidoglio, dopogli allarmi sui rischi igienico sanitari derivanti dall’accumulo dei rifiuti in strada, c’è la ministra della Salute, Giulia Grillo, per la quale la situazione “non è direttamente imputabile al sindaco”.

L’obiettivo dell’amministrazione capitolina ora è quello di ripulire la città prima della fine dell’estate. Il piano messo a punto con il ministero dell’Ambiente prevede una serie di step per uscire dall’emergenza che vanno da un “piano straordinario di raccolta dei rifiuti”, alla messa a punto di una strategia regionale, fino alla previsione di costruire nuovi impianti nel lungo termine. Tra le ipotesi resta in piedi anche quella di spedire fuori dai confini italiani l’immondizia capitolina. E in attesa che i secchioni vengano svuotati c’è anche chi invoca il rimborso della Tari.

Assotutela ha già pronta una class action per chiedere al Comune di restituire ai romani la tassa sui rifiuti pagata nell’ultimo anno: “Una delle più alte d’Italia”, ricorda l’associazione, “a fronte di un servizio pubblico mai espletato con efficienza ed efficacia”.

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