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Facevano razzia di marmitte delle Smart

Un meccanico ha spiegato perché i ladri rubano solo le marmitte di alcune vetture. Ecco quanto valgono i pezzi di ricambio al mercato nero

Facevano razzia di marmitte delle Smart

I furti di marmitte delle Smart nella Capitale sono un vero business. Umberto Gualtieri, meccanico all'Appio Latino, ha spiegato a Il Messaggero perché i ladri prendono di mira un certo tipo di vettura invece di altre: “Puntano le city car perché la marmitta sta dietro ed è più semplice portarla via, ma derubano anche Suv e Jeep perché sono vetture alte ed è facile infilarsi sotto”. Per chi sa come muoversi ci vogliono pochissimi minuti per fare razzia delle marmitte che fino a poco tempo fa non erano per nulla prese in considerazione dai malviventi. Adesso invece sono l’obiettivo più ambito, soprattutto perché i loro metalli preziosi, una volta estratti, possono essere rivenduti al mercato nero, dove un pezzo di ricambio può venire pagato anche 300 euro. L’esperto meccanico ha precisato che si tratta di “materiali sempre più introvabili e proprio ieri è venuto un cliente che per la terza volta ha subito il furto del catalizzatore della sua Smart in via Adolfo Gandiglio. E il danno è enorme”.

Quanto costa riparare la macchina

Marco Palma, consigliere Fratelli d’Italia dell'XII Municipio, ha reso noto che nell'ultimo anno ci sono stati circa un centinaio di furti nel quartiere. Per poter riparare una vettura defraudata i costi vanno dai 700 ai 1000 euro, proprio perché i ladri, per commettere il furto, vanno a danneggiare anche il paraurti, i sostegni della marmitta e le sonde, che sono apparecchi elettronici che costano almeno 300 euro. I catalizzatori sono ambiti perché in futuro, quando le Smart saranno tutte elettriche, un pezzo di ricambio sarà raro e al mercato nero varrà tantissimi soldi. Intanto le forze dell’ordine sono riuscite ad arrestare 7 persone in tre diversi blitz. I carabinieri della stazione di Tor Tre Teste durante l’ultimo intervento hanno arrestato tre soggetti di 26, 22 e 16 anni ritenuti gravemente indiziati del reato di concorso in furto aggravato. I fermati sono originari della Bosnia Erzegovina e vivono in un campo nomadi di Roma Est. Il 26enne e il 22enne sono risultati con precedenti penali.

Una macchina sospetta e la telefonata al 112

In quel caso ad allertare i militari era stata una telefonata al 112 che avvertiva della presenza di una vettura sospetta in via Locorotondo. Una volta giunti sul luogo, i militari della compagnia Casilina, diretta dal capitano Raffaele Salustro, hanno colto in flagrante il trio che stava rubando le marmitte delle Smart parcheggiate. I ladri hanno tentato di fuggire a bordo di un’auto a noleggio ma sono stati bloccati. Dopo un tentativo di fuga a piedi hanno anche cercato di opporre resistenza. Durante la perquisizione del veicolo i carabinieri hanno trovato ben 6 marmitte e vari attrezzi per rimuoverle. In seguito gli arresti sono stati convalidati e l’unico minorenne del gruppo è stato trasferito in un centro di prima accoglienza.

Altre due persone, che si trovavano a bordo di un furgone, sono state denunciate per ricettazione. Sul mezzo c’erano cinque marmitte e oggetti utili alla rimozione. Lo scorso 17 maggio due blitz hanno portato all’arresto di quattro stranieri. Il primo è avvenuto in via Nomentana ed è stato effettuato dai militari della stazione di viale Libia che hanno fermato due cittadini romeni a bordo di un furgone.

Sul mezzo c’erano un catalizzatore, una marmitta, un seghetto elettrico e una torcia.

Il secondo blitz è stato fatto in via Flaminia Nuova dai carabinieri del Nucleo radiomobile che hanno posto in arresto un romeno e un moldavo trovati nei pressi di una vettura con evidenti segni da taglio proprio all'altezza della marmitta. All’interno dello zaino in loro possesso sono stati ritrovati un cric e un seghetto a batteria.

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