Fontana di Trevi, la protesta dei vigili: "Non siamo bagnini"

I vigili di Roma Capitale sono in rivolta contro il sindaco Virginia Raggi perché il nuovo “Regolamento della Polizia urbana”, impone una serie di nuovi divieti che rendono difficile il lavoro a chi opera nei pressi di Fontana di Trevi

Fontana di Trevi, la protesta dei vigili: "Non siamo bagnini"

"Noi i bagnini non li facciamo". I vigili di Roma Capitale sono in rivolta contro il sindaco Virginia Raggi perché il nuovo “Regolamento della Polizia urbana”, entrato in vigore a giugno, impone una serie di nuovi divieti che rendono difficile il lavoro a chi opera nei pressi di Fontana di Trevi.

Non solo è vietato farsi il bagno, ma anche "arrampicarsi, sdraiarsi o sedersi" sopra la nota fontana. "Serve un’infrastruttura che impedisca ai turisti di sedersi a bordo vasca. Inseguire chi si avvicina alla fontana è un compito che svilisce gli agenti in servizio", dice Francesco Croce, segretario della Uil Funzione Pubblica di Roma che, al Messaggero, spiega quanto, col caldo, sia faticoso tale lavoro per i vigili urbani che, pertanto, chiedono di essere dispensati da tale mansione e propongono di erigere un sistema di barriere fisse che impedisca ai turisti di bivaccare vicino alla Fontana di Trevi.

"Non si può andare avanti così, servono modifiche, anche per indirizzare i visitatori se c’è un guardrail al lato della strada, l’automobilista evita di fare l’inversione a U, invece vicino alla fontana non c’è niente", aggiunge il sindacalista noncurante del fatto che, come fa notare il Messaggero, un vigile su tre non lavora mai in strada e in 700 su meno di 6mila hanno "inidoneità" che li esentano dai lavori faticosi.

I sindacati hanno, perciò, già inviato una lettera alla sindaca Raggi per affrontare le "irrisolte criticità del Personale e dei servizi della Polizia locale". Per il 5 settembre prossimo è previsto un vertice tra la prima cittadina e i rappresentati sindacali che non escludono di proclamare uno sciopero.

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