"O ti copri o ti denudi tutta". Sarebbe stata questa la frase pronunciata da un professore del liceo scientifico Plinio Seniore di Castro Pretorio (Roma) a un'alunna durante l'interrogazione. Gli studenti del Collettivo 20 Novembre, ieri sera (venerdì 28 ottobre) hanno organizzato un sit-in di protesta davanti all'istituto. Intanto, il dirigente scolastico ha annunciato che avvierà degli accertamenti interni per verificare la dinamica dell'accaduto e disporre eventuali provvedimenti.
La frase choc del prof all'alunna
L'episodio, che ha sollevato un'ondata di polemiche, sarebbe avvenuto durante l'ora di storia. La studentessa, chiamata a conferire, si sarebbe tolta la felpa rimanendo con un top sportivo che le scopriva l'ombelico. "O ti copri o ti denudi tutta", avrebbe detto il professore rivolgendosi alla ragazza. "È stato molto umiliante - ha raccontato la giovane, 18 anni, a Il Messaggero - purtroppo non sono riuscita a rispondere, reagire, ho cercato di essere indifferente, ha spiazzato tutta la classe, nessuno ha avuto sul momento il coraggio di replicare. Ho chiesto solo di andare in bagno e ci sono rimasta 20 minuti, ora vorrei parlarne con la coordinatrice di classe". Stando a quanto hanno raccontato gli altri studenti, il professore sarebbe avvezzo a fare battutte di dubbio gusto. Pare che, nel contesto della medesima circostanza, abbia chiamato in causa anche un altro alunno etichettandolo come omosessuale. "Quando mi sono tolta la felpa - ha spiegato ancora la 18enne - mi ha detto: oggi sei troppo sexy. Di solito fa battutine, ma mai così pesanti. Dopo tutta la classe mi ha dimostrato la sua solidarietà anzi gli studenti tutti".
La protesta
Ieri sera, durante la protesta organizzata dal Collettivo 20 Novembre (l'associazione studentesca ndr), i ragazzi dell'istituto hanno denunciato "un clima non sicuro dentro la scuola, a causa del comportamento sessista e verbalmente violento del docente. Sono emersi altri episodi che coinvolgono anche altri docenti, in alcuni casi sono state pronunciate allusioni ammiccanti e in altri più propriamente molestie. Ciò che la scuola non ci insegna ma che sfortunatamente ci mostra è che una radice di sessismo e di omofobia permane nella nostra società, anche nei luoghi del sapere, che dovrebbero essere luoghi di apprendimento liberi da discriminazioni e sicuri per tutti e tutte". Il 18 novembre si svolgerà la manifestazione nazionale degli studenti "contro una scuola che opprime e un governo che ci vorrebbe spogliati dei nostri diritti" (è lo slogan dell'evento).
L'intervento del vicepreside
I contorni della vicenda sono ancora da accertate. Il vicepreside dell'Istituto intende ascoltare entrambe le parti (sia il prof che l'alunna) prima di procedere con eventuali provvedimenti. "Non ne sapevo nulla fino a poco fa, - ha spiegato Stefano Capocaccia, il dirigente scolastico -è chiaro che sono avvenimenti gravi che - se verificati - non devono avvenire in una scuola. Ho subito avvertito la dirigente scolastica, che mercoledì convocherà il professore ma ascolterà anche gli studenti per capire l'effettiva consistenza dell'accaduto e prendere così eventuali provvedimenti.
Insomma aprirà una istruttoria interna e dopo aver verificato come sono andati i fatti raccogliendo testimonianze, se è il caso prenderà provvedimenti. Come scuola ci dissociamo da questo tipo di eventi in modo categorico, tra l'altro abbiamo anche sollecitazioni per la carriera alias".
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