L’ultimo blitz con sequestri e fermi c’è stato domenica scorsa. Ma davanti al Colosseo la situazione è tornata la stessa di sempre. I turisti in coda per visitare l’Anfiteatro Flavio sono presi d’assalto dai vu cumprà. “È un assedio”, allarga le braccia una guida turistica, che fa l’elenco della mercanzia più in voga. “Bottigliette d’acqua, selfie stick, braccialetti, cappelli”. I prezzi variano, e per dissetarsi, ad esempio, i più sprovveduti arrivano a spendere fino a 5 euro, nonostante a pochi metri di distanza ci sia il maxi erogatore di Acea che distribuisce acqua naturale e gasata gratuitamente.
“Noi l’abbiamo comprata ad un euro dopo aver trattato un po’”, ci raccontano due ragazzi siciliani. Che però rinunciano a bere dalla boccetta gelata quando gli spieghiamo da dove viene. Gli irregolari fanno la spola dal vicino parco del Colle Oppio per rifornirsi di bottigliette ghiacciate. Le congelano al mattino perché rimangano fresche tutto il giorno e poi le nascondono tra gli alberi, nei tombini e persino nei bidoni dell’immondizia. Una volta preso il carico, lo smerciano ai turisti che, complice il caldo torrido, sono disposti a pagare qualsiasi cifra per placare la sete. Quando arrivano i vigili, basta un cenno delle vedette perché lo sciame di abusivi si dilegui. Salvo poi riapparire al primo segnale di via libera.
“È come fermare l’acqua con le mani – continua la guida – loro sono tantissimi e gli agenti una decina, spesso anche avanti con l’età, costretti a correre dietro a ragazzi di vent’anni”. “Il risultato è quello di un inseguimento quotidiano, con gli ambulanti che si divertono e prendono in giro gli uomini della Polizia Locale”. “Ridono, ci sbeffeggiano, ci insultano: le donne soprattutto vengono trattate malissimo e offese pesantemente”, ci confessa un agente. I tentativi quotidiani di arginare il fenomeno si trasformano in una gazzarra che spaventa i turisti. “Quando tentiamo di fermarli scappano urtando le altre persone e gridano per attirare l’attenzione” continua la nostra fonte. “Spesso succede anche che qualche straniero, di fronte a questa situazione, prenda anche le loro difese: a quel punto ci troviamo a dover fermare l’esagitato di turno e contemporaneamente a dover discutere con chi li protegge”.
“Ogni tanto si arriva anche alle mani, e in quel caso possiamo soltanto difenderci - denuncia - per cui il rapporto di forza diventa squilibrato”. Ovviamente a sfavore delle forze dell'ordine. Il paradosso, però, si raggiunge a Piazza di Spagna dove da metà agosto è vietato sedersi sulla iconica scalinata. La stessa scena si ripete quasi all'infinito: una signora si abbandona sui gradini stremata da una lunga passeggiata e un agente fischia da lontano. Poi si avvicina e la invita ad alzarsi. E mentre i vigili sono concentrati ad applicare il nuovo regolamento di Polizia urbano, qualche rampa più su c’è chi ne approfitta. All’apice della gradinata, in barba agli agenti, ritroviamo il commercio di bottigliette d’acqua, accessori per il telefonino, fiori, braccialetti. Gli stranieri vengono tallonati ed è un continuo di mani in tasca e nei portafogli. Un suk en plein air che fa concorrenza alle boutique di lusso e fa storcere il naso ai camerieri in guanti bianchi che servono ai tavolini dei locali chic.
“Non vi preoccupa la presenza dei vigili?”, chiediamo ad alcuni di loro. Ci fanno cenno di sì con la testa. Ma nonostante la Polizia Locale sia distante pochi metri, gli ambulanti non sembrano affatto spaventati e continuano il loro business. “Per noi diventa impossibile contenerli, ci prendono in giro, si divertono a girare intorno ai colleghi e a sbeffeggiarli”, accusa l’agente che ha accettato di parlare con noi.
“Quando riusciamo a prenderli eleviamo sanzioni amministrative – aggiunge – multe da 5,164 euro che non pagherà mai nessuno”. Oltre al decoro, quindi, a rimetterci sono pure le casse del Campidoglio. “Queste cifre vengono messe a bilancio - specifica - e se nessuno le versa si trasformano in un danno erariale per il Comune di Roma”.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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