L’eredità dei 5 Stelle: Roma trasformata in una savana

In diversi mesi di lavoro la giunta Gualtieri non ha però fatto ancora molto per cambiare la situazione

L’eredità dei 5 Stelle: Roma trasformata in una savana

Anche quest'anno Roma si sta trasformando in una savana, con erbacce e arbusti che crescono in pochissimi giorni e invadono strade e marciapiedi. Come anche in passato nessuno ha pensato con l’arrivo del caldo di fare qualcosa per risolvere la situazione. C’è da dire che questa è una eredità di Virginia Raggi, anche se la giunta Gualtieri, che non è arrivata ieri in Campidoglio, non ha ancora fatto nulla per arginare il problema. I romani sono quindi costretti, oltre a fare la gincana tra i rifiuti, a cercare di attraversare erbacce infestanti che con qualche goccia di pioggia crescono in maniera esorbitante creando l’effetto giungla. Nessun quartiere è salvo, tutta Roma, dalla periferia al centro, riversa nelle medesime condizioni.

Roma sommersa anche dalle erbacce

Come riporta l'edizione romana di Repubblica, in via di San Giovanni in Laterano, all'altezza della Basilica di San Clemente, ecco comparire magicamente sul marciapiede altissimi cespugli difficili da attraversare. Ancora peggiore quello che si trova lungo via dei Normanni, traversa di via San Giovanni che porta al Colle Oppio, dove a destra ci sono le erbacce e sul lato opposto i sacchi di immondizia abbandonati. Ovviamente anche questi sono sommersi dal verde. Vicino al Colosseo, in via dei Santi Quattro, le strade si sono trasformate in corridoi erbosi, con cespugli che rivestono sia i marciapiedi che le antiche mura. Nulla cambia spostandosi in via di San Paolo della croce. Infine, in viale Aventino, davanti al Circo Massimo, a rendere difficile ammirare il paesaggio ci sono erbacce secche alte più di un metro.

Anche per i nostri amici a quattro zampe camminare nella savana romana non è certo facilissimo: in via Melania, all'Aventino, una signora è costretta a mettere una cuffia sulla testa del suo cane per evitare che le sue orecchie si riempiano di spighette secche, molto pericolose per gli animali. Il marciapiede ne è zeppo. “È così da anni - spiega la donna - e per essere più precisi è così da quando è stato smantellato il sistema delle cooperative della cosiddetta Mafia capitale. Qui i giardinieri del Comune sono anche venuti, ma non possono più usare il diserbante e l'erba appena falciata ricresce dopo pochi giorni”.

Andando poi verso Ostiense, passando per via dei Servili, proprio davanti alla torre dei Pompieri, oltre alle erbacce c’è pure un enorme ramo pieno di foglie. Il lungotevere San Paolo ricorda paesi esotici con i suoi canneti e una specie di foresta di contorno. Anche via Magliana, piazza Zama all'Appio Latino, via Foligno a San Giovanni e sulla Prenestina, i passanti devono camminare attraversando sterpaglie altissime che ricordano la giungla. Il rischio potrebbe essere quello, non del tutto strano visto che si sta parlando di Roma, di vedere uscire dai cespugli un branco di cinghiali. A quel punto la savana sarebbe ancora più veritiera.

L'assessore: "Abbiamo ereditato un mostro"

La giunta Gualtieri cerca di scaricare tutta la colpa sul sindaco precedente, Virginia Raggi, ma non è che il nuovo primo cittadino di Roma si sia insediato in Campidoglio ieri. Ornella Segnalini, assessore ai Lavori pubblici, ha tuonato: “Abbiamo ereditato un mostro dai 5S”. L’Assessore ha poi continuato aggiungendo: “In quale altro modo si può chiamare una gara triennale da 17,6 milioni di euro con 320 offerte, peraltro tutte con anomalie?”. La Segnalini ha però asserito di aver già individuato due soluzioni: “Abbiamo distribuito subito 3 milioni di euro per il diserbo stradale al Simu e ai municipi da spendere immediatamente. Inoltre abbiamo coinvolto anche le squadre delle aziende che si sono già aggiudicate gli otto lotti della manutenzione del verde. Abbiamo chiesto di aumentare gli sforzi in questa fase transitoria, fino all'aggiudicazione del bando da 17,6 milioni”.

La speranza dell’assessore è quella di riuscire a chiudere la gara entro la fine dell'estate. Anche perché, come ha tenuto a sottolineare lei stessa, le gare nuove sono formulate in modo diverso: si parte con una manifestazione d'interesse, poi si contano i partecipanti e se ne scelgono un certo numero per ognuno dei lotti con un sorteggio. Poi si iniziano a valutare le offerte pervenute. La speranza dei romani è invece quella di non venire sommersi dai sacchi della monnezza o dai cespugli alti più di un metro.

Dato che anche i trasporti pubblici a Roma non sono proprio un'eccellenza, i cittadini potrebbero sempre provare a utilizzare delle liane per spostarsi da un posto all’altro della Città Eterna, eternamente in degrado.

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