Claudio Salvitti, il disabile confinato in un alloggio popolare del residence Fabianella di Bastogi, alla periferia nord ovest della Capitale, è finalmente libero. La sua assurda “detenzione” era iniziata sessantatré giorni fa, il 27 novembre, quando anche l’ultimo ascensore del palazzone in cui vive si era fermato.
Noi lo avevamo incontrato la scorsa settimana ed avevamo raccolto il suo sfogo. La sua rabbia. Nonostante le ripetute segnalazioni alla ditta incaricata della manutenzione del residence e nonostante una lettera inviata alla sindaca di Roma, Virginia Raggi, nessuno si era interessato a lui. Ci aveva raccontato dei giorni di “calvario” e delle immense difficoltà affrontate per raggiungere il Policlinico Gemelli dove, ogni mese, si deve recare per combattere la rara neuropatia degenerativa che lo ha inchiodato alla sedia a rotelle.
Per permettergli di affrontare quegli spostamenti, nel corso delle settimane, si erano mobilitati tanto i carabinieri del Commissariato di Montespaccato quanto i vigili del fuoco. Ed anche i ragazzi di CasaPound Italia, a cui Claudio si era rivolto in cerca di aiuto, avevano fatto la loro parte, iniziando a martellare gli organi di informazione con comunicati e denunce che hanno fatto da preludio ad un’interrogazione dei consiglieri comunali di Fratelli d’Italia Andrea De Priamo e Francesco Figliomeni.
Ci sono voluti più di due mesi ma, alla fine, almeno uno dei due ascensori del residence è stato rimesso in funzione. Ad annunciarlo è proprio Claudio che, sul suo profilo Facebook, scrive: “Finalmente libero dopo sessantatré giorni di prigionia, di domiciliari, un vero e proprio sequestro di persona per colpa di un ascensore fermo da oltre due mesi”. Ma la battaglia di Claudio e degli altri inquilini delle case popolari di Bastogi non è finita qui. “Gli impegni – prosegue Claudio – sono ancora molti, l’altro ascensore è fermo da nove mesi e tra infiltrazioni e luci rotte il condominio versa in una condizione di degrado che il Comune di Roma non deve dimenticare”.
“Siamo soddisfatti per questo intervento – dice il consigliere De Priamo a Il Giornale.it – ma è assurdo che ciò sia avvenuto solo dopo una massiccia campagna di denunce da parte della stampa e di alcuni esponenti politici”. E anche lui preme perché nei caseggiati di proprietà del Comune di Roma le cose cambino per davvero.
“Adesso – prosegue – auspichiamo che si intervenga sull’altro ascensore e più in generale che questa amministrazione si faccia carico della manutenzione delle case popolari perchè, purtroppo, casi simili a quello di Salvitti sono tutt’altro che isolati”.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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