Movida fuori controllo a Trastevere: la droga si acquista dai vucumprà

Tra i vicoletti di Trastevere l'ordinanza anti-alcol del sindaco è carta straccia ed è facilissimo acquistare droga dai vucumprà africani nonostante i controlli. I residenti: "Ormai è la mecca dello sballo per giovani e turisti"

Movida fuori controllo a Trastevere: la droga si acquista dai vucumprà

Un luna park dove l’alcol scorre a fiumi, si può fumare ed inghiottire di tutto, ci può stordire e si può bivaccare agli angoli delle strade fino alla mattina presto. Benvenuti a Trastevere, il rione che non esiste più. Da quando al posto delle botteghe storiche sono arrivati i minimarket e gli appartamenti dei trasteverini si sono trasformati in bed and breakfast per frotte di turisti stranieri, il quartiere, uno dei più caratteristici della Capitale, ha cambiato volto (guarda il video).

“Ormai è una zona franca, senza regole – ci spiega Salvatore Cupello, trasteverino doc e titolare di una galleria d’arte a poche centinaia di metri da piazza Trilussa – i vicoli sono invasi da ragazzini, turisti e studenti della vicina università americana che esagerano puntualmente con alcol e droga”. Così lo storico rione romano è diventato negli anni una mecca dello sballo per giovani e giovanissimi. “Vengono qui con l’unico scopo di perdere il controllo”, racconta Dina Nascetti, presidente di Vivere Trastevere. La movida sfrenata e sguaiata spesso culmina in risse e aggressioni. “In un paio di occasioni – continua – sono arrivati a picchiare persino le forze dell’ordine”.

Soltanto la settimana scorsa tre studenti romani di età compresa tra i 17 e i 19 anni sono stati arrestati per tentata rapina. Vittime dell’aggressione, un gruppo di coetanei che passeggiava in via del Moro. Sono le due di notte, i tre gli intimano di consegnargli orologi e contanti. I ragazzi si rifiutano e vengono assaliti con pugni e calci. Scene come questa, raccontano i residenti, non sono rare. “Qualche giorno fa se le sono date di santa ragione proprio qui davanti alla scalinata”, ci dice il titolare dell’edicola di piazza di Santa Maria in Trastevere. Il più delle volte è colpa dell’alcol che annebbia la mente. Qui si vende fino a tarda notte, nonostante l’ordinanza del Campidoglio che vieta di consumare birre e superalcolici in vetro dopo le 22.

“La maggior parte dei commercianti rispetta le regole, ma ci sono anche tanti furbetti”, assicura Gianfranco Caldarelli, presidente di Trastevere Attiva, associazione che si occupa di contrastare degrado, vandalismo e abusivismo nel quartiere. È soprattutto nei negozietti di alimentari gestiti da cittadini bengalesi che si può fare rifornimento h24 a prezzi stracciati. “Ce n’è uno ogni quindici metri e sono affollati di giovanissimi”, conferma il gallerista. Tra i trucchi più in voga per eludere i controlli c’è quello di nascondere le bottiglie dentro alle buste di carta oppure di staccare l’etichetta. “In questo modo le forze dell’ordine non possono multarli, perché – spiega Caldarelli – dovrebbero prima dimostrare, attraverso delle analisi, che all’interno del contenitore ci sia effettivamente una bevanda alcolica”.

Anche comprare sostanze stupefacenti è facilissimo. Tra i vicoletti del rione le bustine di cocaina, marijuana e hashish corrono senza sosta da una mano all’altra. Lo scambio di soldi è continuo, anche se a pochi metri ci sono le auto dei carabinieri. “Ci sono i pusher stranieri, che presidiano Ponte Sisto e Piazza Trilussa, e poi ci sono gli italiani, che invece preferiscono piazzare la merce direttamente all’interno delle abitazioni private o nei locali”, denuncia Dina Nascetti. A finire in manette, sabato scorso, è stato un 44enne originario di Taranto e un 37enne romano beccato mentre passava una dose di crack ad un cliente.

“Se incontri qualche africano che vende i braccialetti chiedila a loro, con loro vai a colpo sicuro, ce l’hanno quasi sempre o comunque sanno sempre come fare a metterti in contatto con chi te la può vendere”, ci suggerisce uno dei tanti ragazzi che affollano le stradine di Trastevere durante il fine settimana.

Seguiamo il consiglio e fermiamo un vucumprà che, nonostante la presenza delle forze dell’ordine, ci porta in un vicolo dove, davanti ad uno dei tanti palazzi imbrattati dai writer, inizia ad elencarci il menù delle sostanze, con i relativi prezzi. Hashish, marijuana e cocaina sono in pronta consegna.

C’è l’imbarazzo della scelta nel rione degli eccessi, dove tutto è permesso e i limiti non esistono.

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