"La nostra bambina sta morendo, aiutateci". Grida disperate, lacrime e poi, le richieste d'aiuto gridate ai passanti. È scoppiato letteralmente il panico ieri pomeriggio nel centro di Roma: un neonata ha rischiato di morire soffocata da un rigurgito.
Un pomeriggio da dimenticare per due genitori romani di circa quaranta anni che, nella giornata di sabato 18 gennaio, hanno vissuto attimi di straziante apprensione per la loro figlioletta appena nata, scampata alla morte quasi per miracolo. La bimba, di appena un mese, era distesa nel passeggino quando, tutto d'un tratto, è diventata cianotica in volto. E per pochi minuti ha persino smesso di respirare.
Il fatto è accaduto in via Simone de Saint Bon, in prossimità dei Musei Vaticani, pressapoco alle ore 13. La coppia aveva approfittato del clima mite per fare quattro passi in relax tra le vie del centro capitolino ma, inaspettatamente, quello che avrebbe dovuto essere un serafico sabato pomeriggio, si è trasformato in un incubo, il peggiore mai auspicabile ad un genitore. La piccola, ha cominciato ad annaspare fino a scolorire in viso: un segno chiaro ed evidente che stesse per accadere qualcosa di tragico. In preda al panico, e nel tentativo estremo di salvare la loro piccola creatura, i due coniugi hanno lanciato grida d'aiuto sulla folla: "La nostra bambina di un mese non respira. È bianca in viso, qualcuno ci aiuti". Con encomiabile coraggio, un carabiniere della Compagnia Trionfale fuori servizio che transitava casualmente in zona, è andato in loro soccorso. Un intervento che, per fortuna, si è rivelato tanto decisivo quanto salvifico.
Senza indugiare, il militare ha estratto la neonata dal passeggino e le ha praticato la manovra di Heimlich liberando così le vie aeree dall'ostruzione - un rigurgito finito di traverso - che avrebbe avrebbe potuto costarle la vita. Subito dopo, sul posto, è sopraggiunta un'ambulanza del 118. La bimba è stata trasportata presso l'ospedale Bambino Gesù di Roma dove è stata tenuta in osservazione per circa 24 ore. Le sue condizioni di salute non desterebbero alcune preoccupazione e la piccola sembrerebbe già in netta ripresa.
"Ho pianto di gioia e non me ne vergogno. Salvare la vita ad una neonata di soli 20 giorni dona sensazioni uniche - ha raccontato all'agenzia stampa Agi il vicebrigadiere Angelo Perillo – Sono intervenuto per istinto, ho sentito urlare e mi sono catapultato. La bimba aveva un colore preoccupante e gli occhi sbarrato, per questo bisognava fare presto".
Tuttavia, il carabiniere non si considera un eroe "L'unica eroina – fa sapere Perillo – è la piccola di soli 20 giorni. Una bimba stupenda con due occhi blu meravigliosi. Ho sentito il papà e mi ha detto che ora sta bene. Abbiamo pianto per la felicità sia io che il papà".
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