Scaricare e prendere le distanze da Marcello De Vito, il presidente del consiglio comunale del Campidoglio arrestato mercoledì mattina per corruzione. Questo l'obiettivo che la sindaca di Roma, Virginia Raggi, si era posta prima di rilasciare l'intervista al Messaggero pubblicata questa mattina. (Duplice) obiettivo centrato alla perfezione, visto che la Raggi non si è fatta particolari problemi a smarcarsi dal presidente dell'assemblea capitolina, accusato di avere intascato tangenti sul costruendo stadio della Roma. "È noto che lui e Roberta Lombardi non mi amavano. I nostri erano rapporti d'aula", si è affrettata a spiegare la sindaca.
"Sono furiosa ma vado avanti, il malaffare non è sconfitto. Dentro il M5S non c'è spazio per chi pensa ai propri interessi personali. Da due anni e mezzo stiamo riportando legalità e trasparenza nel governo di Roma per poi scoprire che qualcuno, invece di giocare in squadra con noi, pensava ai suoi interessi personali e non al bene della città". Sul progetto stadio, spiega la sindaca, "parlano le carte. Gli inquirenti hanno ribadito che l'inchiesta non riguarda gli atti amministrativi relativi allo stadio. Io ho fatto comunque avviare un'ulteriore indagine presso il Politecnico di Torino, un ente terzo, per verificare se si tratti di un progetto realmente utile alla città". Progetto per il quale ci saranno "un miliardo di investimenti privati", come annunciato dalla stessa Raggi lo scorso 18 febbraio. Intanto, sono già stati spesi 75 milioni di euro e non si sa se alla fine il nuovo impianto giallorosso si farà.
Ma il sindaco tira dritto e al Messaggero promette di andare avanti "a testa alta e con la consapevolezza che non si devono mai abbassare le barriere nei confronti della corruzione". Sugli altri progetti finiti nell'inchiesta, il sindaco di Roma dice di avere "chiesto agli uffici di avviare una nuova due diligence, un'ulteriore verifica su tutta la procedura che riguarda gli altri progetti attenzionati dall'inchiesta". Poi, sul caso di De Vito e quello del dg del Comune indagato per la vicenda Ama "sono due situazioni non paragonabili".
Infine, sull'avvocato Mezzacapo intercettato il 4 febbraio con De Vito, Raggi prosegue: "Gli ho fatto un colloquio, insieme ad altri, per il Cda di una società partecipata della Città Metropolitana. L'ho scartato perché non mi convinceva".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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