Ostia, 80enne aggredito da un branco di migranti mentre scattava una foto in spiaggia

Un ottantenne è stato aggredito davanti all'ex colonia Vittorio Emanuele III da un gruppo di migranti. Stava semplicemente fotografando il tramonto

Ostia, 80enne aggredito da un branco di migranti mentre scattava una foto in spiaggia

La ex colonia Vittorio Emanuele III di Ostia torna a far parlare di sé. Proprio di fronte alla struttura che durante il Ventennio ospitava centinaia di bambini e ragazzi, si è consumata un'aggressione ai danni di un pensionato. Un anziano dinamico con una passione che si è rivelata più pericolosa del previsto: quella per la fotografia.

Era andato nella spiaggia antistante alla ex colonia per immortalare il tramonto e invece si è dovuto difendere da un branco di nordafricani. La dinamica dei fatti, che risalgono al tardo pomeriggio di ieri, è stata raccontata dalla vittima a Il Faro online. "Mentre puntavo l'obiettivo verso il mare – ricorda l'ottantenne – sono stato raggiunto da un gruppo di tre-quattro nordafricani che stavano in riva al mare a guardare alcune ragazze intente a fare il bagno. Uno di loro aveva il carretto per la vendita di pannocchie arrostite". A quel punto il gruppetto gli ha intimato di mettere via la macchina fotografica, ma l'anziano non ha avuto neanche il tempo di replicare.

In men che non si dica gli hanno sferrato un cazzotto in faccia e un calcio. Per via dell'urto la reflex si è schiantata sulle dune. A distanza di diverse ore, l'anziano è ancora dolorante e scosso. Ma non si è deciso a sporgere denuncia per paura di ritorsioni. Un fatto che la dice lunga sul clima di terrore che si respira nella zona, da anni alla mercé di prepotenti e abusivi. Non possiamo dire con certezza da dove provenissero gli aggressori, ma è lecito pensare che si sia trattato di alcuni degli sbandati che gravitano attorno alla Vittorio Emanuele III.

L'edificio è stato parzialmente occupato da un gruppo di migranti che l'hanno trasformato in un fortino dello spaccio. E nel corso di questi anni si sono susseguiti blitz delle forze dell'ordine e promesse di sgombero da parte delle amministrazioni. In ultimo quella fatta dalla minisindaca grillina Giuliana De Pillo, che in campagna elettorale andava raccontando che ci avrebbe trasferito gli uffici municipali.

Nulla di questo è stato fatto e l'ala occupata dell'edificio continua ad essere un ricettacolo di sbandati e pusher. Una situazione che, come dimostra la cronaca di questa assurda aggressione, ha contribuito a diffondere un senso di impunità.

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