"Più agenti contro spaccio". Ma la Lega attacca: "Lamorgese prende i meriti di Salvini"

Al via lunedì il piano del ministero dell'Interno per contrastare lo spaccio nella Capitale: 250 poliziotti in più per vigilare sulle piazze più critiche. Lamorgese: "Fenomeno in preoccupante aumento"

"Più agenti contro spaccio". Ma la Lega attacca: "Lamorgese prende i meriti di Salvini"

Roma non è Gotham City, aveva detto il capo della Polizia, Franco Gabrielli all’indomani dell’omicidio di Luca Sacchi, il 24enne freddato lo scorso ottobre con un colpo di pistola alla nuca nel quartiere Appio Latino, forse per un regolamento di conti legato alla droga.

Non è Gotham City, no. Ma secondo il ministro dell’Interno, Luciana Lamorgese, “il fenomeno dello spaccio" nella Capitale "è in preoccupante aumento”. Per questo il Viminale, al termine della riunione del Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica, ha annunciato una nuova stretta contro i pusher, mirata a smantellare le organizzazioni che gestiscono lo smercio di sostanze stupefacenti, in particolare alla periferia Est della Capitale. È proprio a Tor Bella Monaca, infatti, il quartiere dove secondo chi indaga sull’omicidio di Luca, sarebbero stati portati i soldi contenuti nello zainetto di Anastasiya, che i reati collegati agli stupefacenti sono cresciuti del 63%.

“Il piano sarà calibrato in relazione alle esigenze delle singole sedi – ha annunciato Lamorgese - sono state individuate 20 aree operative dove il fenomeno delle piazze dello spaccio viene maggiormente esplicitato”. “In queste zone – ha chiarito il ministro - interverrà una task force per dei presidi attivi e pattugliamento dove concorrerà anche la polizia locale che, nonostante la limitatezza di numeri, parteciperà con grande sacrificio". Lo stesso schema verrà applicato anche in centro, dove lo scambio di sostanze stupefacenti va di pari paso con la movida. La lotta ai pusher prevede anche lo spostamento di una “parte del reparto volanti nel quartiere Prenestino, con una sezione dedicata sul posto per l'intervento celere”. In più, ad assicurare la legalità nelle aree più critiche ci saranno 250 uomini in più al giorno, ai quali si aggiungeranno “550 nuovi agenti” entro il 2020.

È questa la risposta del ministro alle preoccupazioni dei romani, costretti a fare i conti con quartieri sempre più insicuri. “Ho sentito i cittadini preoccupati della situazione, che si lamentavano di non vedere polizia – ha detto Lamorgese al termine della riunione a palazzo Valentini - il cittadino deve sentirsi sicuro e noi dobbiamo garantire sicurezza”. Anche se, precisa, “in città la criminalità è diminuita del 6%”. La percezione di insicurezza, però, resta alta. Per questo il ministro ha invitato il Campidoglio e la Regione Lazio a fare la propria parte per invertire il trend. La sindaca di Roma, Virginia Raggi, d’accordo con il Viminale, ha annunciato per questo la nascita di un Osservatorio permanente della legalità. “Sarà una cabina di regia di ascolto delle associazioni e dei cittadini”, promette la prima cittadina grillina.

Ma per gli ex sottosegretari all’Interno del governo gialloverde, Stefano Candiani e Nicola Molteni, Lamorgese starebbe solo ricalcando le proposte del suo predecessore. Il nuovo ministro dell’Interno, accusano i leghisti, “spaccia per proprie le decisioni di Matteo Salvini presentate pochi mesi fa, col cosiddetto piano di rimodulazione che interveniva massicciamente anche a favore della Capitale”. “Parliamo degli oltre 50 nuovi presidii della Polizia di Stato in 14 città metropolitane”, chiariscono.

Ai quali “si aggiungevano investimenti per 100 milioni di euro per riammodernare questure e commissariati”. “L’unica novità di questo governo – attaccano - sono gli sbarchi in più e i soldi in meno per le Forze dell’Ordine”.

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