Le previsioni dell'epidemiologo: "Ecco la data cruciale per valutare i contagi"

L'epidemiologo Pier Luigi Lopalco fa previsioni sugli effetti della movida sull'andamento dell'epidemia: "Lo sapremo a giugno"

Le previsioni dell'epidemiologo: "Ecco la data cruciale per valutare i contagi"

"Gli effetti della movida nella fase due, li vedremo a metà giugno". A dirlo è l'epidemiologo Pier Luigi Lopalco, responsabile emergenze per l'emergenza Puglia, che nel corso di un intervento al programma Agorà, in onda sui Rai 3, fa il punto della situazione.

Se inciderà, e in quale misura, il ritorno alla normalità sull'andamento epidemiologico, lo scopriremo solo tra qualche settimana. Seppur il trend dei contagi, ad oggi, faccia registrare un netto decremento di casi (qui l'ultimo bollettino), la ripresa della routine potrebbe costarci cara e amara. A destare preoccupazioni sono le immagini della movida con assembramenti corposi di giovani, talvolta sprovvisti di mascherina e incuranti delle regole di distanziamento. "Gli effetti eventuali di questa movida, di questi assembramenti, sull'epidemia non li vedremo tra una settimana ma molto più in là, - spiega l'esperto - perché quando il virus circola tra i giovani lo fa in maniera molto subdola: ce ne accorgiamo quando questi ragazzi trasmetteranno la malattia ai loro genitoriprobabilmente si vedrà a metà giugno. Se è successo qualcosa, ci vorranno due o tre settimane per vedere un aumento visibile di casi."

Da tempo, sui social e altre piattaforme di comunicazione in voga tra i giovani, circolano teorie complottiste sul Coronavirus: si parla di "manipolazioni", "esperimenti sociali" e "cospirazioni''. Una disinformarzione che rischia di minare i risultati raggiunti sinora incalzando comportamenti imprudenti se non addirittura pericolosi. Dagli ultimi dati raccolti, sembra che l'età media dei contagiati sia in calo con un incremento di casi positivi tra gli under 35. C'è da preoccuparsi? Il virus sta mutando? Lopalco mette in guardia i più spavaldi: "Sui social serpeggia un'informazione negazionista e complottista, che il virus alla fine è tutta un'invenzione. Il virus nei soggetti giovani raramente dà malattia grave ma dà infezione che può essere trasmessa. - spiega l'epidemiologo - Bisogna far capire che il virus può colpire tutti quanti".

Quanto,invece, alla polemica sui numeri dell'epidemia - in molti ritengono che siano falsati - l'esperto getta acqua sul fuoco: "Lascia il tempo che trova - dice - Sui numeri si può discutere, su qualità e completezza, ma nel momento in cui i numeri dovessero essere bugiardi, sicuramente non lo saranno i ricoveri in ospedale. Ci sono 21 indicatori che cercano di farci comprendere la situazione e dove sta andando l'epidemia".

Dal 5 giugno, partirà la sperimentazione dell'app Immuni. A fare da apripista saranno Liguria, Abruzzo e Puglia. Poi, seguiranno a ruota le altre regioni: "Ci hanno comunicato che per poter prendere il via - annuncia l'epidemiologo - le funzionalità della app sono state sottoposte a una valutazione da parte del Garante della Privacy. La tecnologia utilizzata non consentirà in alcun modo di risalire ad informazioni sensibili dell'utilizzatore e per questo motivo è stata anche esclusa la funzionalità di localizzazione geografica. Nel futuro un soggetto che risultasse positivo al tampone sarà contattato dal medico di riferimento e, se ha scaricato la app, sarà invitato a segnalare la positività sul sistema.

In quello stesso istante - conclude l'epidemiologo -partirà un messaggio a tutti i possibili contatti avvenuti nei giorni precedenti, che saranno invitati a rivolgersi al sistema sanitario per le valutazioni del caso".

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