A Roma dilaga il fenomeno del racket dei biglietti per le principali attrazioni artistiche e culturali della Capitale, dal Colosseo fino ai Musei Vaticani. Un mestiere, quello del "bagarino", mai andato a scomparire, anzi. A Roma, come denunciato da Il Messaggero, è possibile ascoltare proposte di vendita di biglietti anche a poca distanza dalla biglietteria ufficiale. E i turisti vengono truffati.
E se un tempo i distributori di biglietti puntavano sul fatto di consentire ai clienti di saltare la fila, adesso arrivano anche promesse di "No sold-out" e di entrata garantita. I bagarini hanno inoltre fatto un salto di qualità: adesso parlano perfettamente inglese e spagnolo, così da poter comunicare meglio con la principale fetta di acquirenti.
"La pandemia ha portato un grande cambiamento rispetto ad anni fa: i biglietti possono essere comprati solo online e non è più possibile acquistarli alle casse in loco", spiega a Il Messaggero Isabella Ruggiero presidente dell'Agta."L'obbligo della prenotazione e l'eliminazione delle casse ha vari aspetti positivi: permette di gestire al meglio il numero di biglietti, di spalmare i flussi e di evitare le file. Ma contrasta in parte il bagarinaggio perché i salta-fila erano quelli che si avvantaggiavano di più dalla vendita in loco", aggiunge.
Con questo sistema molti turisti arrivano già provvisti di biglietto, ma c'è ancora una parte su cui i venditori abusivi riescono ad aver presa. In possesso di mezzi tecnologici e finanziari, sono gli stessi bagarini che riescono ad acquistare numeri consistenti di biglietti online, una volta che vengono immessi. In breve sui siti compare il "tutto eusaurito", ed è così che i venditori entrano in azione.
Ma chi sono i bagarini di oggi? Adesso a tenere banco sono soprattutto stranieri provenienti dall'Est Europa, come romeni e serbi, anche se non mancano gli italiani. Ci sono poi pakistani e indiani, che si occupano principalmente dell'attività di adescamento. In zona Colosseo li si trova principalmente sul lato tra via dei Fori Imperiali e l'Arco di Costantino, o direttamente all'uscita della metro Colosseo. Si parla di 35 euro per una visita al primo livello se si paga in contanti, mentre col poss si sale a 40 euro. "I biglietti del tour al Colosseo con la visita ai sotterranei, che sono i più richiesti, e che costano da tariffa istituzionale 24 euro, li rivendono a 90-100 euro", spiega Isabella Ruggiero.
Stesso discorso per quanto riguarda i Musei Vaticani, con presidi che si spingono fino al Colonnato di San Pietro.
"A volte per prendere gente raccontano frottole. Anche se non c'è la fila, dicono che senza il loro biglietto non possono entrare, o che dentro ai musei poi trovano una fila terribile", riferisce la Ruggiero.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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