Roma, licenziati da Ama i furbetti della benzina

Licenziati sette dipendenti dell'Ama accusati di furto di carburante dai mezzi della municipalizzata dei rifiuti. E ora nel mirino per "anomalie" negli scontrini dei rifornimenti ci sono anche le auto della Polizia Locale

Roma, licenziati da Ama i furbetti della benzina

Dopo i dipendenti di Ama ora nel mirino ci sono i vigili. Nei mesi scorsi la procura di Roma aveva aperto un’inchiesta sul furto di carburante da parte di alcuni operatori della municipalizzata dei rifiuti. Nel 2017, infatti, secondo quanto scrive Il Messaggero, il disavanzo tra i chilometri percorsi dai mezzi e la quantità di gasolio versato nei serbatoi era di tremila litri. Benzina finita nei mezzi privati dei dipendenti o addirittura rivenduta. Un’usanza, questa, talmente diffusa, che nel giro di un solo anno, dal 2017 al 2018, almeno 20 lavoratori erano stati colti in flagrante. Ora il fascicolo aperto dalla procura ha portato al licenziamento di sette di loro.

"La municipalizzata capitolina è stata inflessibile con i propri operatori rei di un simile reato arrecante danno patrimoniale e di immagine all'azienda”, spiega Ama in una nota. "Tolleranza zero per i dipendenti infedeli e per chi ruba risorse o beni che appartengono a tutti”, tuona anche la sindaca, Virginia Raggi, in un post su Facebook. "Da parte nostra – prosegue - arriverà sempre una risposta decisa in casi come questo: lo dobbiamo a tutti gli impiegati che onestamente svolgono ogni giorno con impegno il loro lavoro”. Ma ora, come rivela lo stesso quotidiano, a mostrare nuove “anomalie” sarebbero anche gli scontrini dei rifornimenti delle auto della Polizia Locale. Una delle Opel in servizio a Tor Bella Monaca ad esempio, è riuscita ad imbarcare 57 litri di verde in un serbatoio che ne contiene solo 52. Ma i vigili hanno subito messo le mani avanti, spiegando che l’eccesso sarebbe motivato dal fatto che, anche se sugli scontrini c’è scritto “self-service”, ovvero l’opzione meno costosa, i conducenti avrebbero usufruito dell’opzione “servito”, spendendo quindi di più.

Lo stesso meccanismo anomalo però è stato ravvisato anche nelle note spese delle auto di servizio che accompagnano i dirigenti comunali e in quelle del Servizio Giardini, dove secondo il quotidiano di via del Tritone, ci sarebbero addirittura 70 targhe fittizie, utilizzate per rifornire gli strumenti tecnici utilizzati dai dipendenti. Scoprire eventuali magagne, quindi, sarebbe ancora più complicato. Insomma, quello della benzina in eccesso sembra essere un vizio non soltanto dei dipendenti dell’Ama.

Per vederci chiaro il Campidoglio ha presentato un nuovo esposto in procura, mentre il comandante dei vigili, Antonio Di Maggio, ha chiamato a rapporto tutti gli agenti, chiedendo loro di segnalare sempre eventuali discrepanze tra la quantità di carburante erogato e l’importo impresso sullo scontrino.

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