Non sono solo i cinesi ad indossarla, ma anche moltissimi italiani. La mascherina è diventata un accessorio irrinunciabile da quando due turisti originari di Wuhan sono risultati positivi al test per il nuovo coronavirus. La coppia è ricoverata in terapia intensiva allo Spallanzani. Si parla di “condizioni cliniche compromesse” per i due cittadini cinesi in vacanza in Italia.
E nella Capitale è scattata la corsa all’acquisto delle protezioni. "Ormai c’è una vera e propria psicosi in città", commenta il presidente dell’Ordine dei Medici di Roma, Antonio Magi. "Riceviamo continue telefonate di persone con febbre o tosse che pensano di essere stati contagiati dal virus cinese – assicura – a tutti mi sento di dire: state tranquilli". Ma intanto sulla paura è nato l’ennesimo business abusivo.
I bagarini delle mascherine hanno invaso la stazione Termini e i principali monumenti della Capitale. "Sono garantite, le ho comprate in farmacia", ci dice uno di loro. Lo incontriamo davanti all’ingresso di via Giolitti, mentre, tra un selfie stick e l’altro, cerca di piazzare il dispositivo medico ai più ansiosi. Tira fuori dal tascapane una confezione da dieci, ovviamente aperta. Sfila una delle mascherine e ce la offre. Sono due euro. Cinque se acquistiamo tutto il pacchetto.
Il prezzo è di favore. Soltanto perché siamo italiani. Per gli asiatici e gli stranieri in generale il costo può arrivare anche fino a dieci euro l’una. Ad essersi buttati a capofitto nel business sono pure i suoi colleghi, ci assicura. A dire il vero lo stesso prodotto lo troviamo anche in diversi minimarket della zona. Una bustina con dieci mascherine all’interno, qui possiamo accaparrarcela per dieci euro. "Sono le stesse che trovate in farmacia", ci ripete il proprietario del negozio.
Ma nella farmacia pochi metri più avanti una confezione da cinquanta dispositivi viene quindici euro. Insomma, nei minimarket il prezzo è quasi cinque volte superiore. E poi saranno davvero efficaci? È la domanda che facciamo al presidente dell’Ordine dei Medici di Roma, che però non ha dubbi: "Le mascherine servono per evitare di contagiare gli altri ma, viceversa, non ci proteggono dai virus". Quella che abbiamo acquistato noi è il fac-simile di una mascherina da chirurgo. "Con la differenza – spiega Magi – che quelle che usiamo noi sono asettiche e sterili, non prese da un pacchetto e vendute".
Insomma, comprarle, per giunta dai venditori abusivi, sembra non avere davvero alcun senso. "La situazione – sottolinea Magi - non è così allarmante". E se proprio non si vuole rinunciare alla mascherina, allora "meglio acquistare quella con il filtro, che ci protegge dalle goccioline di ‘flugge’, il vapore acqueo che fuoriesce dalla bocca quando si parla". Più efficace per fugare i rischi, invece, assicura Magi, è "lavarsi le mani di frequente" e "vaccinarsi". "Ad esempio – spiega – contro l’influenza stagionale o lo pneumococco che può essere fonte di complicazioni a livello polmonare". Anche prendere i mezzi pubblici, secondo l’esperto, non espone a rischi particolari.
Dal presidente dell’Ordine dei Medici arriva infine un appello alla calma: "Abbiamo soltanto due casi conclamati nel nostro Paese, in Italia ci sono tutti gli strumenti preventivi, siamo
partiti prima degli altri sotto questo aspetto e anche i medici di famiglia sanno già cosa devono fare". La parola d’ordine, quindi, è "bando a inutili psicosi". "La vita – conclude – deve andare avanti tranquillamente".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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