A Roma sono troppe le case occupate: un appartamento su tre di proprietà di enti privati risulta infatti essere occupato. E non è solo un quartiere a essere interessato, si va dalla Magliana a Cinecittà Est, da Don Bosco alla Romanina. Ci sarebbero bande che si dividono vie e zone della Capitale. Con tanto di talpe sia nei condomini che negli uffici comunali. Ovviamente si tratta di spie ben pagate che danno le dritte sia sulle famiglie bisognose di una casa, sia su possibili appartamenti liberi in quel momento da poter facilmente occupare. Il raid parte con fabbri e muratori che puntualmente scardinano le serrature delle porte delle abitazioni e permettono così agli abusivi di prendere possesso dell’appartamento.
Il racket delle case
Le inchieste avviate dai commissariati Tuscolano e Romanina avrebbero già portato a dei risultati e ai primi arresti. Carte che andranno a finire nel fascicolo che la Procura di Roma aveva aperto in seguito all’occupazione lampo dell’abitazione dell’86enne Ennio Di Lalla, residente nel quartiere romano Don Bosco, che da un giorno all'altro si era visto occupare la casa da una rom di 28 anni con bambino e cane al seguito. E pensare che l'anziano aveva lasciato la casa solo per poco tempo per poter fare degli esami clinici in ospedale.
Recentemente sono molte le case a Roma che risultano occupate in modo anomalo. Famiglie di origini sudamericane, cilene e peruviane hanno occupato diversi appartamenti nei condomini di viale Ciamarra e via Francesco Gentile, mentre in altre zone, come in via Sante Vandi, sono soprattutto famiglie romene e moldave a occupare. Secondo gli inquirenti ci sarebbero delle vere e proprie bande che si spartiscono le varie zone utilizzando agganci nelle comunità straniere e talpe negli uffici comunali che reclutano eventuali occupanti tra coloro che chiedono un alloggio. Invece che seguire il normale iter burocratico verrebbe proposta loro una scorciatoia per entrare il prima possibile in una casa.
L'abusivo disposto a pagare fino a 10mila euro
A questo punto si parlerebbe di un vero e poprio racket delle case. Come riportato da Il Messaggero, un investigatore ha spiegato che “per ogni casa occupata l'abusivo è disposto a pagare dai 4 ai 10mila euro, ossia poco o niente rispetto alla prospettiva di non pagare l'affitto o il mutuo per anni”. Gli occupanti non sarebbero solo stranieri ma anche italiani che hanno avuto magari qualche problema con la legge e che in questo modo ricevono una casa dalle organizzazioni criminali. I condomini scelti sono spesso di proprietà dell’Ater e assegnati dal Comune. A essere coinvolte sono diverse zone di Roma. Ci sono appartamenti in via Pietro Marchisio e in via Libero Leonardi, in via Flavio Stilicone e in via Calpurnio Fiamma. Occupazioni anche tra il Trullo e la Magliana. Nella sola Cinecittà Est risulterebbe occupato illegalmente un appartamento su tre.
Cosa prevede l'articolo 633
E raramente le forze dell’ordine riescono a risolvere la situazione poco dopo aver ricevuto la segnalazione. Anche perché, nonostante l'occupazione abusiva sia considerata un reato ‘permanente’, raramente l'autorità giudiziaria decide di procedere in flagranza. Servono tempi molto lunghi per liberare un appartamento, tempi che aumentano in presenza di persone anziane o minori.
Come previsto nell’articolo 633 del codice penale: “Chiunque invade arbitrariamente terreni o edifici altrui, pubblici o privati, al fine di occuparli o di trarne altrimenti profitto, è punito, a querela della persona offesa, con la reclusione da uno a tre anni e con la multa da euro 103 a euro 1032”.Segui già la pagina di Milano de ilGiornale.it?
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