Ogni artista ha la sua musa. Quella di Pablo Picasso fu la fotografa Dora Maar, Amedeo Modigliani scelse sua moglie, Jeanne Hébuterne, mentre Andy Warhol rimase folgorato dalla modella californiana Edie Sedgwick. Al giorno d’oggi, invece, alle classiche fisionomie femminili, c’è chi preferisce quelle più ruvide (e decisamente più funzionali alla ribalta mediatica) del ministro dell’Interno. È il caso dell’artista di strada palermitano Tvboy che, ieri notte, è tornato a marchiare i muri della Capitale con la sua bomboletta spray. Il soggetto? Anche questa volta è Matteo Salvini. A darne notizia è lo stesso writer dal suo profilo Facebook, allegando uno scatto della sua ultima opera, intitolata: “La dittatura del selfie”.
Il murales è comparso in via dei Polacchi, a due passi da piazza Venezia, e raffigura il leader del Carroccio intento a scattarsi un selfie in compagnia di un gattino. Come se non bastasse il titolo, a chiarire l’intento polemico dell’autore, l’opera è un continuo rimando al Ventennio. Una trovata non proprio originale. Il parallelismo, d’altronde, è uno dei più abusati e l’equazione è sempre la stessa: Salvini come Mussolini. Il vicepremier, nella fantasia dell’artista, è presentato come un Duce contemporaneo. Proteso da un balcone, lo stesso da cui Mussolini arringava la folla, Salvini impugna uno smatphone - oggetto sconosciuto in epoca fascista - dove campeggia il logo dell’Istituto Luce, come a dire: cambiano tempi e mezzi di comunicazione ma la propaganda è sempre la stessa. Una propaganda che passa dai social network anche grazie alla condivisione di contenuti apparentemente innocui, come l’immagine di quel gattino, accovacciato sulla ringhiera, con cui il vicepremier si sta immortalando. Il nome, si legge inciso sulla medaglietta, è Tobia. Il “famoso” gatto di Mussolini. Dietro al quadretto campeggia la bandiera italiana che sovrasta quella europea, un monito lanciato in vista delle europee: con l’ascesa del sovranismo la tenuta dell’Unione è compromessa.
L’opera è così eloquente che, l’artista, non ha neppure sentito il bisogno di spiegarla: “Di solito ero abituato a spiegare i miei lavori, questa volta ho deciso di non spiegare niente. L’opera si capisce da sola e riflette questo momento”. Eppure Tvboy non rinuncia a lanciare una stoccata al ministro, tirando in ballo la censura: “Anche quest’opera sarà cancellata o questa volta verrà risparmiata?”. La risposta è arrivata già nelle prime ore del pomeriggio, quando le forze dell’ordine si sono messe al lavoro per rimuovere il murales. La stessa sorte che è toccata alle opere precedenti. La più famosa (e profetica) è quella che raffigurava Matteo Salvini e Luigi di Maio intenti a scambiarsi un bacio gay. Tvboy l’aveva realizzata nei giorni in cui l’esecutivo gialloverde era ancora in fase di gestazione.
Qualche mese fa, invece, era tornato ad esprimere il suo disappunto nei confronti del governo ritraendo i due vicepremier con le sembianze del Gatto e la Volpe di Collodi, intenti a burattinare con fare furbesco il loro Pinocchio, ossia il premier Giuseppe Conte. Bersagli dei lavori corrosivi del writer palermitano sono state anche Virginia Raggi e Giorgia Meloni.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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