L’omicidio del giovane Luca Sacchi avvenuto tre settimane fa nel quartiere Appio Latino, ha riacceso i riflettori su questa zona di Roma: San Basilio. Una zona periferica in cui domina lo spaccio e i pusher sono di casa. I criminali che hanno ucciso il ragazzo vivevano qui. E mentre le forze dell’ordine si concentrano su questo quadrante della città, le indagini sulla morte del personal trainer vanno avanti. È caccia al dna degli assassini di Luca sulla mazza da baseball nera usata per colpire lui e la fidanzata, e la Smart con cui sono poi fuggiti. Gli accertamenti disposti dalla procura a tre settimane dal delitto servono a consolidare un quadro accusatorio già solido.
Ma potrebbero anche fornire spunti per chiarire il quadro in cui l’omicidio del 24enne personal trainer è avvenuto. Da ieri nelle mani degli specialisti del Ris dei carabinieri ci sono anche altri reperti: l’ogiva e il bossolo del proiettile che ha ucciso il ragazzo in via Bartoloni e soprattutto lo zaino che indossava la sua ragazza. Ogni prova, dalle tracce di polvere da sparo alle impronte digitali, può risultare decisiva.
Ma torniamo a San Basilio. Nella tarda serata di ieri, proprio in questo quartiere, i carabinieri di Montesacro hanno effettuato un blitz antidroga. La zona è ormai da giorni al centro delle cronache poiché considerata una delle principali e importanti piazze dello spaccio della Capitale. Dove i pusher la fanno da padroni. I militari supportati dai colleghi del Nucleo Radiomobile di Roma hanno arrestato, neanche a dirlo, proprio un pusher e identificato 3 clienti. Ma un aspetto importante è stato quello di aver disturbato per ore l’attività illecita degli spacciatori in tutto il quartiere. Le forze dell’ordine, nel corso di un’attività antidroga in via Corinaldo, hanno arrestato un romano di 54 anni, disoccupato e con precedenti, che a seguito di controllo e stato trovato in possesso di oltre 5 grammi di cocaina, suddivisa in dosi, e della somma contante di 170 euro, denaro “guadagnato” dalla pregressa attività di spaccio.
Nello stesso contesto sono state anche identificati 3 acquirenti e segnalati all’autorità competente quali assuntori. Nel corso dei controlli 2 persone sono state sanzionate amministrativamente per aver violato l’ordinanza antialcol, inoltre sono state controllate complessivamente 74 persone e 49 veicoli. Proprio nei momenti del blitz in un’altra parte di Roma cresceva la paura.
A Bravetta una donna ha aperto due bombole del gas in casa e ha minacciato di farle esplodere. La richiesta d’intervento è arrivata da una palazzina di tre piani. Allertati i soccorritori, sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco e la polizia. Gli agenti hanno trovato la donna residente all’ultimo piano che, dopo aver aperto due bombole di Gpl di 15 chili ciascuna, minacciava di farle esplodere con un accendino da cucina.
Evacuate le famiglie della palazzina i pompieri sono riusciti a entrare nell’appartamento trovando la donna in stato confusionale con ancora l’accendigas in pugno. Sul posto anche gli agenti delle volanti e del commissariato Monteverde di Polizia.
La donna è stata poi bloccata e quindi affidata alle cure dell’ambulanza del 118 e trasportata in ospedale per accertamenti. Identificata per una 49enne, la stessa aveva messo in atto un tentativo analogo meno di un mese fa, anche in quel caso fu provvidenziale l’intervento dei soccorritori.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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