"Sbranato dal cane? Sul corpo di mio marito non c'è stata l'autopsia"

Gianluca è stato trovato morto, affianco al suo cane, ma nessun testimone ha visto la scena. La moglie chiede che venga fatta l'autopsia

"Sbranato dal cane? Sul corpo di mio marito non c'è stata l'autopsia"

Sono passate due settimane dalla morte di Giancluca Romagnoli, il grafico pubblicitario 43enne, trovato morto in un pratone dopo essere uscito per una passeggiata con il suo cane. Il suo corpo, però, non ha ancora potuto essere seppellito, nonostante non sia stata disposta l'autopsia.

A denunciare la situazione è la moglie Isabella, che al Messaggero ha raccontato che non ha avuto "il nullaosta dalla magistratura". Secondo una prima ricostruzione sembrerebe che sia stato Tiago ad azzannare il suo padrone e a ucciderlo: Isabella, infatti, aveva ritrovato il marito a terra e il cane al suo fianco col muso sporco di sangue. Ora, però, la donna non è così certa che ad uccidere Gianluca sia stato il loro cane: "Mi sono ricordata che Gianluca un paio di giorni prima mi aveva detto che, portando a spasso Tiago, si era imbattuto in un grosso cane grigio rabbioso che li aveva spaventati". Non solo. Isabella è tornata nel luogo dove il marito è stato sbranato: "Ci sono i segni di un combattimento che si è trascinato per quasi 30 metri. Per terra c'erano le piume del suo giubbetto, pietre e bastoni intrisi di sangue, forse usati da lui per difendersi. Non è così scontato che sia stato Tiago ad addentarlo. E non è possibile fugare i dubbi senza un'autopsia, vanno fatti tutti i riscontri di laboratorio su Dna, arcata dentale, tracce biologiche". La donna vuole vederci chiaro, perché Tiago, che ora è in un canile, non può essere accolto in una casa in queste condizioni.

Eppure, terminati i giorni di profilassi antibiotica, l'animale, che non è stato posto sotto sequestro dalla Procura, potrebbe tornare a casa.

Isabella ha chiesto di avviare le indagini sulla morte del marito, per accertare che"in giro non ci sia un altro cane pericoloso, il vero killer, libero di fare ancora del male".

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