Scoperto deposito di scarpe false: facevano affari per 6 milioni di euro

A Roma, nel quartiere di Torpignattara, il tempio delle calzature contraffatte: 255mila sequestri tra Nike, Gucci e Adidas. Denunciati due cittadini cinesi

Scoperto deposito di scarpe false: facevano affari per 6 milioni di euro

Il business della contraffazione delle scarpe, soprattutto di origine cinese, fa girare la testa. Poi accade che in un soleggiato giorno di fine settembre, la guardia di finanza ti scopre e annienta uno dei tanti punti di smercio di questi prodotti. Accade a Roma, quartiere Torpignattara. Proprio questa mattina ha avuto luogo un’operazione di polizia in un magazzino in cui si producevano scarpe false. I criminali facevano affari per 6 milioni di euro. Si tratta di un centro clandestino di scarpe contraffatte in cui venivano riprodotti i marchi più in vista sul mercato. I finanzieri del Comando Provinciale di Roma hanno sequestrato oltre 255mila calzature denunciando all’autorità giudiziaria due cittadini di nazionalità cinese.

I marchi replicati sono quelli del lusso e non solo. I più famosi: Nike, Adidas, Gucci, Fila, Timberland, Vans. A essere scoperto è un maxi-deposito. I militari della compagnia di Frascati hanno pedinato costantemente i due gestori del capannone che hanno condotto gli agenti nel luogo del sequestro. All’interno del deposito, che si estende su una superficie di circa 1.300 metri quadrati, erano stipati numerosi cartoni pieni di articoli importati dalla Cina e sprovvisti di marchio, che riproducevano fedelmente i modelli di noti brand della moda.

Mentre l’economia frena, dunque, la contraffazione corre. Il mercato del falso ha toccato nel 2016 i 460 miliardi di euro e vale ormai il 3,3 per cento del commercio mondiale totale (contro il 2,5 per cento del 2013), come rivela il nuovo rapporto dell’Ufficio dell’Unione europea per la proprietà intellettuale (Euipo) in collaborazione con l’Ocse. Solo nel nostro Paese il danno supera i 10 miliardi l’anno.

Pari allo 0,6 per cento del Pil in termini di mancato gettito fiscale (4,3 miliardi) e mancato pagamento dei diritti di proprietà (6 miliardi), senza contare gli 88 mila posti di lavoro che vanno in fumo, pari al 2,1 per cento degli occupati italiani a tempo pieno nei settori interessati dal fenomeno. La contraffazione prende di mira soprattutto prodotti di lusso. Come in questo caso. Ma, in questo caso, il crimine ha perso.

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