Slitta ancora l'accensione dei riscaldamenti: ecco le nuove regole

Un'ordinanza del sindaco di Roma ha posticipato l'accensione dei riscaldamenti nella Capitale: ecco le nuove regole e la protesta della Lega

Slitta ancora l'accensione dei riscaldamenti: ecco le nuove regole

Slitta di due settimane rispetto a quanto previsto inizialmente l'accensione dei riscaldamenti nelle case della Capitale: se in un primo momento sarebbe dovuta essere l'8 novembre la data di inizio, il sindaco di Roma Gualtieri ha firmato un'ordinanza per contenere ulteriormente i consumi di gas posticipando l'avvio a lunedì 21 novembre.

Quali sono le regole

Sul provvedimento firmato dal Campidoglio vengono indicati i limiti di temperatura che si dovranno raggiungere nelle abitazioni, le ore giornaliere di accensione e la durata del periodo di riscaldamento. "Per tutti gli impianti termici presenti sul suolo di Roma Capitale, si ordina la riduzione del periodo di esercizio dal 21 novembre prossimo al 31 marzo 2023", si legge. Quindi, rispetto al passato in cui i riscaldamenti venivano spenti a metà aprile, si anticiperà di un paio di settimane. Ma per quanto tempo rimarranno accesi durante il giorno? "Un funzionamento per un massimo di 10 ore giornaliere comprese tra le 5 e le 23 di ciascun giorno", recita l'ordinanza.

Infine, aspetto non secondario, per far fronte all'emergenza gas è stata stabilita la riduzione di un grado della temperatura, "cioè 17 gradi + due di tolleranza per gli edifici adibiti ad attività industriali e 19 gradi + 2 di tolleranza per tutti gli altri edifici". Nelle case degli italiani e negli uffici pubblici, quindi, la temperatura consentita può arrivare a 21 gradi. "Le misure non si applicano ad ospedali, case per anziani, scuole materne e asili nido", dove, per ovvie ragioni, il riscaldamento non può e non deve avere limitazioni di sorta.

Chi avrà diritto a una deroga

Le cose rimarranno come previsto inizialmente (accensione 8 novembre, spegnimento 7 aprile) e 11 ore al giorno di riscaldamenti (invece di 10) in tutte le sedi diplomatiche e le organizzazioni internazionali purché, come spiega il Corriere, non si trovino all’interno di stabili condominiali. Stesso discorso valido anche per le piscine, le saune e attività assimilabili oltre che per gli edifici indistruiali la cui riduzione prevista dall’ordinanza di Gualtieri metterebbe a rischio la produzione.

La protesta della Lega

Contro il proveddimento si scaglia, però, la Lega: il capogruppo in consiglio comunale a Roma, Fabrizio Santori, ha dichiarato che "l'ipocrisia del sindaco di Roma supera ogni confine. Magari incontra Greta, sventola la bandiera dell'ecologista e poi risparmia sulla pelle degli anziani". Secondo Santori, infatti, l'ordinanza 183 del 4 novembre 2022 metterebbe a rischio di ipotermia numerosi anziani fragili.

"L'ordinanza non si applica fortunatamente in ospedali e Rsa ma la maggior parte dei nostri anziani si troverà costretta a patire il freddo per ulteriori giorni, con notevole disagio dovuto all'età e alle patologie ad essa correlate, oltretutto in tempo di covid e di influenza stagionale in corso", aggiunge.

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