L'urlo, poi il suicidio: "Al nostro arrivo era già fredda"

Laura si è tolta la vita a 13 anni nella sua cameretta. La madre ha raccontato su Facebook che la figlia era stata "bullizzatta" da alcune compagne di classe

L'urlo, poi il suicidio: "Al nostro arrivo era già fredda"

Ha annodato un cavo elettrico attorno al collo, l'altra estremità del filo era fissata a una mensola della sua cameretta. Ha stretto fino a quando il respiro si è fermato. E' così che Laura, una ragazzina di appena 13 anni, si è suicidata domenica sera in un appartamento di Torpignattara, quartiere alla periferia di Roma. "Era bullizzata da alcune compagne di classe", racconta la mamma in uno sfogo su Facebook.

La tragedia

Una morte prematura, l'epilogo drammatico di un'esistenza ancora giovane e tutta da vivere. I fatti risalgono a domenica 6 giugno, pressappoco alla mezzanotte, in un'abitazione della Capitale. Laura - nome di fantasia - era da sola in casa. Sua madre era uscita per andare in un piccolo pub all'angolo della strada presso cui lavora come addetta si occupa alle pulizie. Quando è rientrata, intorno alle 23,45, si è affacciata in camera per dare la buonanotte alla figlia. Gli ultimi secondi di serenità prima della tragedia. "L'abbiamo sentito urlare come una disperata - racconta Massimo, un vicino di casa, alle pagine de Il Messaggero -siamo volati in casa, abbiamo provato il tutto e per tutto per salvare Laura. Così i sanitari dell'ambulanza. Ho provato io stesso a rianimarla. Ma non c'è stato niente da fare, perché la bambina era già fredda". Accanto al corpo senza vita della tredicenne, il piatto vuoto della cena.

"Era bullizzata"

Laura era una ragazzina brillante, studentessa modello e sempre gentile con tutti. Tuttavia, con quel corpo che da bambina si stava tramutando in donna, conviveva male. Non si sentiva bella. E poco importa che la mamma , le insegnanti e alcune amichette le ripetessero ogni giorno che fosse "perfetta". Laura tentava di nascondere il più possibile le sue nuove forme in vestiti oversize e un frangettone che le copriva gli occhi.

"Le sue migliori amiche l'avevano esclusa e bullizzata- racconta la mamma - dopo che aveva discusso con una di loro, per un malinteso, mia figlia era stata isolata. La prendevano in giro, l'avevano messa nel mirino. Per questo ho insistito tanto perché cambiasse sezione a scuola, ma quelle ragazzine non la lasciavano in pace e nei giorni scorsi si erano rifatte sotto". Su Fb la donna ha postato la foto di un abbraccio insieme: "Perdona tutto il male ricevuto - scrive - e che la terra ti sia lieve".

Le indagini

La famiglia di Laura era seguita dai Servizi Sociali del V municipio dopo la separazione dei genitori. Il suo mondo era nella vecchia "Torpigna", cresciuta con la mamma, le zie e la nonna. Stando a quanto risulta dalle indagini, la ragazzina era seguita dagli psicologi dell'Umberto I dopo una segnalazione della scuola alla Procura dei minori. In passato aveva manifestato distubi autolesionisti, tagliuzzandosi braccia e gambe, sintomo di un profonda inquietudine.

Al fine di escludere altre, eventuali cause che abbiano portato all'estremo gesto, i carabinieri della Compagnia Casilina hanno sequestrato il suo cellulare e il computer per accertamenti tecnici.Il dubbio è che la ragazzina possa essere rimasta vittima anche di un gioco della morte sui social.

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