Il termovalorizzatore potrebbe spaccare in un solo colpo l’alleanza che regna in Regione Lazio tra il Movimento 5 stelle e il Partito democratico. La colpa di questa frattura potrebbe quindi essere riconducibile all’ultimo annuncio fatto dal sindaco capitolino Roberto Gualtieri. Intanto Fratelli d’Italia ha chiesto un consiglio straordinario e la Lega una seduta di commissione. Il perché è presto detto: non è una novità che gli ambientalisti non vogliano neppure sentire nominare la parola termovalorizzatore.
A saltare sulla sedia è stata Roberta Lombardi, assessore M5s alla Transizione ecologica, che in un post su Facebook ha scritto: "In queste ore il sindaco di Roma, Gualtieri, ha annunciato di voler dotare la città di Roma di un inceneritore da oltre 600mila tonnellate di rifiuti. Spesso però chi sostiene la necessità di inceneritore, afferma che non ci sono altre alternative. Falso! L'alternativa c'è, eccome! Ed è quella della raccolta differenziata spinta annunciata e sostenuta con forza da più parti durante la precedente campagna elettorale". La Lombardi ha anche sottolineato che questa strada non è percorribile e che non era nel piano rifiuti.
La delega straordinaria
Proprio per il fatto che non è nel piano rifiuti, il primo cittadino di Roma sta pensando di farsi conferire una delega straordinaria dal governo Draghi, magari all'interno della gestione del Giubileo, di cui lo stesso Gualtieri è tra l’altro commissario. Il Campidoglio ci penserà da solo, con tacito assenso della Regione che non vuole andare a creare problemi con gli alleati grillini. Del resto, come riportato da RomaToday, il governatore Nicola Zingaretti ha asserito:"Io ovviamente ero informatissimo di questa intenzione del sindaco Gualtieri di utilizzare tutti gli strumenti possibili per fare presto e bene di fronte ai rischi di arrivare ad appuntamenti importanti, come il Giubileo, in una condizione di grande fragilità". I pentastellati sull’argomento potrebbero davvero creare qualche problema e il centrodestra sembra pronto ad approfittarne.
Cosa chiede la Lega
Angelo Tripodi, capogruppo regionale della Lega, ha chiesto, come previsto dal comma 2 dell'articolo 24 del Regolamento dei lavori del Consiglio regionale, ''una seduta urgente di commissione per la modifica del piano regionale dei rifiuti 2019-2015 alla luce della volontà del sindaco di Roma Capitale, Roberto Gualtieri, di realizzare un termovalorizzatore''. Il Presidente della commissione provvede che la commissione si riunisca entro il decimo giorno successivo a quello in cui gli sia pervenuta la richiesta. Anche Fratelli d’Italia ha commentato quanto sta accadendo attraverso i consiglieri regionali Antonello Aurigemma e Laura Corrotti:"Crediamo sia auspicabile tornare a discutere sul tema rifiuti in Aula con un consiglio regionale straordinario per avere spiegazioni su quanto accaduto: un cortocircuito all'interno del Pd romano e regionale che rischia di essere solo l'ennesimo spot elettorale a danno dei cittadini che, intanto, continuano a vivere sommersi dall’immondizia".
Il capogruppo della Lega in Campidoglio Simonetta Matone aspetta di vedere se l’asse tra Gualtieri e Zingaretti riuscirà a resistere al no categorico dei Cinque stelle al termovalorizzatore per la Capitale. Il suo parere è che l’alleanza sia ormai in frantumi. Attraverso un voto in aula l’opposizione cercherà quindi di certificare l’addio tra M5s e dem. Per questo motivo il Partito democratico non vuole toccare il piano rifiuti regionale, che vorrebbe dire spaccare in modo ufficiale con gli alleati. Mossa non auspicabile dato che tra un anno si andrà a votare.
Occupazione simbolica
I consiglieri del M5s e della lista civica Raggi hanno occupato simbolicamente l'Assemblea Capitolina in avvio dei lavori esponendo uno striscione con la scritta 'no al termovalorizzatore'. "Abbiamo deciso di occupare l'Aula Giulio Cesare in inizio di seduta per ribadire il nostro fermo no all'inceneritore. I nostri due gruppi sono rimasti gli unici autenticamente ecologisti e ambientalisti in tutto il Campidoglio", hanno spiegato.
Per loro sarebbe poi "lampante la spaccatura, ormai pressochè totale e difficilmente sanabile, fra il Pd romano, con l'ex segretario Marco Miccoli secondo cui i consiglieri capitolini non fanno parte di una caserma pronta a obbedire ciecamente, e il Pd regionale asservito alle logiche zingarettiane: una contraddizione sotto gli occhi di tutti che rischia di far deflagrare un fuoco amico pronto a incenerire, è proprio il caso di dire, i dem. Noi rimarremo accanto ai cittadini dei territori vessati da questa scelta e ai comitati in prima linea per la battaglia contro questo scempio indegno".Segui già la pagina di Roma de ilGiornale.it?
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