Non c’è pace per medici, infermieri e vigilanti in servizio presso l’ospedale San Camillo di Roma. Dopo la folle violenza scatenata lo scorso lunedì da un gruppo di nomadi, raid terminato con il ferimento di due persone, nella serata di mercoledì si è registrata una nuova sconcertante aggressione, questa volta a opera di un gambiano di 33 anni.
L’extracomunitario era arrivato nel nosocomio dopo essere stato trasferito dal Grassi di Ostia per essere sottoposto a un intervento chirurgico. Tutto stava procedendo regolarmente. Ad un tratto, però, si è scatenata la furia dell’uomo che forse non ha gradito l’intervento del personale impegnato a rimuovergli il catetere.
Lo straniero, in preda ad un raptus, si è scagliato contro chi aveva davanti ferendo quattro infermiere e due vigilantes intervenuti per bloccarlo. Non contento, l’africano senza più freni inibitori si è accanito anche contro le attrezzature e gli arredi dell’ospedale. Il tutto davanti ad altri pazienti presenti in quel momento nel pronto soccorso.
La situazione, tesissima, stava sfuggendo di mano. Per questo è stato allertato il 112. Sul posto è così giunta una volante della polizia. Gli agenti, non senza difficoltà, hanno bloccato e arrestato l’esagitato. L'uomo, che in seguito ad accertamenti è risultato avere precedenti per danneggiamento, minacce e interruzione di Pubblico servizio, dovrà ora rispondere di resistenza, lesioni e danneggiamento. Le sei persone ferite sono state refertate ma, per fortuna, hanno riportato solo ferite lievi.
Un episodio gravissimo che, come scritto in precedente, segue di poche ore un’altra folle azione di violenza sempre nello stesso ospedale. Questa volta i protagonisti in negativo sono stati dei rom, ora ricercati dai carabinieri della Compagnia Eur, che hanno picchiato un uomo di 42 anni e una donna di 41 in quello che sembra essere una sorta di raid punitivo.
La storia, in realtà, ha avuto inizio lontano dell’ospedale San Camillo. Secondo quanto ricostruito, la coppia aveva sorpreso un giovane nomade armeggiare vicino ai contatori elettrici dello stabile dove abitano. Prima hanno invitato il ragazzo ad allontanarsi. Poi, per motivi ancora da chiarire, è scoppiata una colluttazione terminata con il ferimento dei due e la fuga del rom. La coppia è stata accompagnata al pronto soccorso per le cure del caso. Vicenda conclusa? No, perché il peggio doveva ancora arrivare.
Dopo essere stata refertata, la donna si è ritrovata davanti il rom con cui aveva discusso. Quest’ultimo non era solo ma si trovava in compagnia di almeno 25 persone, tutte residenti nel campo di vicolo Savini. L’incontro, forse, non è stata una casualità. Ma su questo saranno le forze dell’ordine a fare chiarezza.
In pochi attimi è divampato il caos. La paziente è stata insultata e picchiata. Un gruppo di nomadi, forse composto da 5 persone, è penetrato nella struttura del San Camillo e si sono scagliati contro il compagno che era in attesa di essere visitato. La donna è stata sottoposta a nuovi accertamenti: per lei una prognosi di dieci giorni. Sorte peggiore è toccata all’uomo.
Il 42enne ha riportato la frattura del setto nasale e di alcune costole: per lui la prognosi è di 30 giorni. Sul raid stanno indagando i carabinieri che, per individuare i responsabili, hanno acquisito le immagini registrate dalle telecamere della videosorveglianza presenti nel nosocomio.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.