La festa, poi i 5 rom uccisero l'anziana in diretta: condannati

Il furto nell'appartamento mentre la donna era al telefono con un'amica che visse l'omicidio in diretta: ora la condanna della Cassazione: 24 anni di carcere per l'autore materiale del delitto

La festa, poi i 5 rom uccisero l'anziana in diretta: condannati

Erano entrati in casa per rubare dopo una serata a base di alcol ma l’anziana padrona di casa, 89 anni, Anna Tomasino, era sveglia e al telefono con un’amica. Li ha sorpresi e uno di loro l’ha spintonata facendola cadere. Nell’impatto, la donna è morta. La Corte di Cassazione ha condannato cinque uomini di etnia rom con pene definitive. La più pesante, 24 anni di carcere, per Miki Trajkovic considerato l’autore materiale dell’omicidio. Bidam Sulejmanovic, Dilan e Dennes Trajkovic, dovranno scontare 7 anni e 4 mesi di carcere, mentre Darko Kostic dovrà espiare 16 anni.

La festa dei rom e poi l’idea del furto

La vicenda è accaduta nel 2019, a maggio, durante le celebrazioni di San Giorgio, santo patrono dei rom. I cinque autori della rapina quella sera stavano festeggiando e lo hanno fatto mangiando e bevendo abbondantemente. Una serata lontana dal campo rom di via Salviati, dove alcuni di loro risiedevano. A bordo di una Volkswagen Bora hanno iniziato a girare per Roma e da quanto racconteranno durante le varie fasi dei processi, l’idea del furto è nata all’improvviso, senza alcuna premeditazione. I cinque arrivano in via Pizzo Bernina, vicino via Nomentana e notano un appartamento con le luci spente. Una casa signorile, a prima vista in quel momento senza inquilini. L’occasione per loro è ghiotta, così in due restano giù a fare i pali, nel caso qualcuno rientri, mentre altri due salgono arrampicandosi dai balconi al primo piano. La signora Anna Tomasino, 89 anni, è però in casa, al telefono con un’amica. Quest’ultima assisterà all’omicidio in diretta, ascoltando dalla cornetta tutto quel che accade e poi darà l’allarme alle forze dell’ordine. I ladri entrano e la donna li sorprende, sempre mentre sta al telefono grida aiuto e uno di loro, Miki Trajkovic come emergerà dal processo, la spinge a terra con tale violenza che il colpo provoca la morte della donna. I rom arraffano alcuni oggetti di valore e poi scappano, sempre passando dal balcone. I carabinieri, giunti sul posto dopo l’allarme dell’amica della donna, non riescono ad acciuffare subito i malviventi, che si dileguano. Ma saranno tutti e cinque arrestati alcuni giorni dopo i fatti.

La confessione: “Volevo fare qualche soldo per uscire con la mia ragazza”

A rendere ancora più agghiacciante la tragedia sono state le dichiarazioni rilasciate durante il processo dagli imputati. “Volevo due soldi per uscire con la mia ragazza”, avrebbe detto Dilan Trajkovic, che con il cugino Dennis era rimasto fuori dall'appartamento a fare da palo. Poi c’è Darko Kostic: “Il mio amico (Miki Trajkovic, ndr) e io siamo entrati in casa dell'anziana arrampicandoci dai balconi, lei ha urlato, io ho detto di andarcene, lui invece ha tardato. Ho sentito un botto, ma non ho visto nulla. Solo la donna in terra. Poi abbiamo iniziato a litigare e ci siamo allontanati” . I cinque provano la fuga quando ascoltano la notizia della morte dell’anziana donna.

Poi ci ripensano, tornano in Italia. Le forze dell’ordine erano già sulle loro tracce e li arrestano. Nei giorni scorsi la Cassazione ha messo la parola fine sulla vicenda: dovranno trascorrere in carcere da 16 a 24 anni.

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