Molti romani sono costretti ad andare dal Compro oro per ottenere in fretta denaro da utilizzare per il pagamento di bollette o della spesa. Si tratta dei primi effetti di una crisi da cui al momento non si intravede uscita. Tante le persone che si trovano a dover fare i conti con il caro energia e con l'inflazione, che ha gonfiato anche i prezzi dei beni di prima necessità. Così, stando a quanto riferisce il centro studi di Antico, l'Associazione nazionale di tutela del comparto oro, sono in molti a decidere di vendere i gioielli di famiglia per avere un po' di liquidità da impiegare.
La corsa al Compro oro
"La crescita è di almeno il 30% rispetto ai precedenti volumi pre-Covid" rivela a Il Tempo Nunzio Ragno, presidente di Antico. "Il caro bollette, la pandemia, la crisi dettata dalla guerra, stanno erodendo le ricchezze e la gente mette mano a cose che non sono mai state toccate, proprio come i vecchi gioielli di famiglia".
Secondo Ragno, dopo il boom di alcuni anni fa, la presenza dei Compro oro si era notevolmente ridotta. "Dieci anni fa eravamo 28.000 in tutta Italia, ora siamo settemila scarsi" spiega. Di questo passo, però, è facile prevedere una ripresa delle attività.
Non finisce qui. Oltre alla riapertura dei Compro oro, sono sempre di più le gioiellerie che accettano di acquistare i tesori di famiglia. "Ma anche per loro vale la regola di una iscrizione nello specifico registro dell'Oam, l'Organismo agenti e mediatori" precisa Nunzio Ragno. "Stiamo lavorando molto, anche con la guardia di finanza, per cercare di spiegare come sia fondamentale proprio l'iscrizione del registro. Bisogna osservare le regole. Un consiglio che posso dare ai consumatori è chiedere sempre se le attività a cui si chiede assistenza ne fanno parte" aggiunge.
Acquisti in calo
Quanto agli acquisti, ad oggi gli italiani sembrano meno orientati a comprare oggetti in oro (fra l'altro, il valore dell'oro è molto alto adesso). Si sceglie di regalare ben altri preziosi, magari meno costosi.
Stefano Scatena, artigiano orafo, racconta a Il Tempo che la sua categoria è ferma da un po'. "Tra le bollette e tutto il resto, la gente non spende" ammette. "Oggi mi chiedono i prodotti di acciaio. Ma molti passano, chiedono informazioni e vanno via dicendo che ci devono pensare".
Un'altra scelta, spiega invece Elisabetta Marzoli, titolare di una gioielleria di
famiglia, è quella di rigenarare un gioiello. Si prende, ad esempio, il vecchio anello di una nonna o di una zia e lo si fa riadattare, rimodernare. "Ma ce lo chiedono ancora in pochi", aggiunge.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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