"La volevo bruciare viva". Si tratta della confessione choc di un marito violento, uno straniero di 42 anni originario dello Sri Lanka, che ha rivelato alla polizia il vile disegno omicida ai danni della moglie, sua connazionale di poco più giovane.
Aveva gli occhi accecati dalla rabbia e la mente pervasa da decine, o forse più, immagini di violenza. Le intenzioni di quell'uomo non erano semplicemente delittuose e criminali ma diboliche. Aveva messo a punto un piano quasi impeccabile, curandone ogni singolo e macabro dettaglio. Nulla sarebbe stato lasciato al caso la mattina in cui avrebbe tentato di fare fuori la sua compagna dandola alla fiamme. Quella donna a cui aveva attirbuito le colpe della separazione, la stessa che per anni era stata malmenata con efferatezza e umiliata nel profondo, non avrebbe più meritato di stare al mondo. E così, risucchiato da un vortice incalzante di crudeltà, dopo un divieto di avvicinamento che non aveva mai digerito - in passato era stato già denunciato per maltrattamenti - , ha deciso di ucciderla. Lo avrebbe fatto rovesciandole addosso della benzina.
Una vicenda dai toni drammaticamente cupi che si è consumata a Roma, nel quartiere Marconi, e che solo grazie all'intervento tempestivo degli agenti non ha avuto conseguenze tragiche. Ma è mancato poco, davvero pochissimo prima che la donna finisse tra le fiamme. Stando a quanto scrive l'edizione odierna de Il Messaggero, i fatti risalgono a martedì 3 dicembre, pressapoco alle ore 10, in un appartamento di via Grimaldi dove la moglie dell'aggressore lavorava come badante. Sarebbe filato tutto liscio e senza intoppi.
Così, lo straniero ha preso un giorno di ferie dal lavoro per dare esecuzione al piano delittuoso. Il giorno precedente, presumibilmente nella serata di lunedì, si era procurato un bottiglietta di benzina ed un accendino. L'indomani mattina, si è nascosto nell'androne del palazzo ed ha atteso pazientemente che la moglie uscisse dalla casa presso cui prestava servizio. Fortuna ha voluto però, che la donna si accorgesse della sua presenza ed allarmasse subito la polizia. Ciononostante, sulla scia di un impeto dalla violenza incontrollata, il 42enne è riuscito a malmenare la donna a suon di calci e pugni. Ma non ha fatto in tempo ad estrarre la piccola tanica dal giubotto che gli agenti lo hanno tratto in arresto.
Colto in flagrante, l'uomo è stato immediatamente condotto in Questura. Durante l'interrogatorio ha confessato di aver inviato degli sms dal contenuto minatorio alla moglie già nei giorni precedenti. "Ti do fuoco", le avrebbe scritto in uno di questi.
Lo straniero non dimostrato pentimentimento dinanzi al Gip continuando ad affermare che, prima o poi, l'avrebbe ammazzata. Per questo motivo, è stato trasferito nel carcere di Regina Coeli nel pomeriggio. L'accusa per la quale sarà processato è di tentato omicidio.
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