La romanità di Carl Brave che piace a tutta l'Italia

Il nuovo disco è una sorpresa che, partendo dal rap, trova un bell'equilibrio cantautorale. Come fanno pochi

La romanità di Carl Brave che piace a tutta l'Italia
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Finalmente un disco che si lascia ascoltare più di una volta, anzi che ne ha decisamente bisogno per poter aprire tutte le porte. Ed è strano, quindi in benefica controtendenza, che Carl Brave pubblichi l'album Notti Brave Amarcord in una fase (peraltro ormai terminale) di massificazione omogenea come questa, di usa e getta musicale che non lascia tracce manco al decimo ascolto. Non importa se arriverà primo in classifica (lui dice che non ci andrà) o se sfornerà tanti singoli da strimmare o sentire in radio, anche perché di singoli a occhio e croce ce ne sono pochi. Però è un signor disco, sorprendentemente presentato dal brano Perfect con Sarah Toscano (brava anche lei), che è l'unico feat del disco e si trova soltanto nella versione digitale. Notti Brave Amarcord è sostanzialmente un dialogo a base di ricordi e riflessioni tra il Carl Brave di oggi e quello di ieri in una Roma che è il tapis roulant sul quale corre tutta la musica. Anche se c'è la radice rap, il contesto è cantautorale, ossia molto curato nei testi e nelle immagini, preciso persino nella metrica, cosa che oggi, per carità, non importa a nessuno. Dopo le canzoni poco ascoltate del penultimo disco Migrazione, queste sono tredici chicche preziose di quella romanità globale che può piacere a tutti, anche a chi ha accenti marchigiani o piemontesi ma cerca comunque nella musica un respiro di sollievo, una sosta luminosa, insomma quel recharge spirituale che è una delle ragioni sociali della buona musica. Ascolto dopo ascolto, si entra nel mondo di un Amarcord che è coraggioso perché Carlo Luigi Coraggio, vero nome di Carl Brave, ha 35 anni, non è ancora neanche un «solito stronzo» ma ancora una «bella promessa» (cit. Arbasino) ed è inconsueto fare un disco di ricordi quando se ne hanno ancora così pochi.

Ma forse tutta questa musica (Respirare nel buio e Isola Tiberina su tutte) è un modo per fare i conti con le prime fasi della carriera e prepararsi a quelle nuove. Nel frattempo c'è un tour, che parte a Napoli il 16 ottobre e finisce il 27 novembre al Palazzo dello Sport di quella Roma che da tanto tempo, forse da Califano, nessuno cantava così.

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