Sacconi: bonus se l'azienda rinuncia alla cig

Il ministro del Welfare: allo studio un "premio occupazione" da far scattare sia in caso di rinuncia al ricorso alla cassa integrazione, sia se vengono riammessi in azienda i cassintegrati. "Disoccupazione inferiore a quello che temevamo"

Sacconi: bonus se l'azienda rinuncia alla cig

Roma - Un "premio occupazione", ovvero un incentivo ad hoc, per le aziende che decidono di non ricorrere alla cassa integrazione per i lavoratori o che riammettono i cassintegrati nell’azienda stessa. È l’obiettivo da inserire in un nuovo pacchetto anticrisi a cui sta lavorando il governo. Lo ha annunciato il ministro del Welfare Maurizio Sacconi a margine della celebrazione dei 50 anni del sindacato dei medici dirigenti Anaao-Assomed.

"Potremmo incentivare - ha spiegato Sacconi - attraverso una sorta di premio di occupazione la scelta di riportare dentro l’azienda un cassaintegrato o la scelta di rinunciare alla cassa integrazione. Ciò con modalità che vedremo". L’obiettivo, ha proseguito, "è fare in modo che anche in presenza di un calo della produzione ci possa essere il mantenimento delle persone nell’ambito dell’attività aziendale, magari con attività formative, e si possa quindi incoraggiare il rientro di un cassintegrato". Al contempo, ha rilevato Sacconi, "si può incoraggiare in modo generalizzato la possibilità per un cassintegrato di capitalizzare i sussidi che riceve nel momento in cui vuole intraprendere un’attività autonoma". Così come, ha concluso il ministro, "dobbiamo trovare modi per favorire i contratti di solidarietà".

Disoccupazione inferiore a quello che temevamo Il dato sulla disoccupazione è "inferiore a quanto potevamo temere", ha poi detto il ministro. "Siamo ancora al di sotto dell’8% in un paese che fino a non molti anni fa aveva un tasso di disoccupazione intorno al 12%. Il che nulla toglie alla preoccupazione che dobbiamo avere nei confronti delle persone che rimangono senza lavoro".

Spesa sanitaria, a luglio decisioni "C’è una situazione di pericolosa esplosione incontrollata della spesa sanitaria, che coincide con situazioni di inefficienza e di carenza di servizi ai cittadini". È l’allarme lanciato da Sacconi che, sulla questione, ha annunciato decisioni entro il mese di luglio. "C’è una stretta connessione tra una possibile, ulteriore esplosione della spesa sanitaria e di basso livello di servizi ai cittadini".

Tutto quindi, ha proseguito,"«si concentra nelle decisioni che dobbiamo prendere entro il mese di luglio per le regioni come la Sicilia, Campania, Molise e la Calabria, oltre alle verifiche - ha concluso - che dobbiamo fare sul piano di rientro dell’Abruzzo e sulla situazione del Lazio". 

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