Si inaugura il 3 maggio ed è aperta fino al 6 maggio dalle 10 alle 23 la fiera internazionale «dedicata al sale, alle saline e ai prodotti salati», che naturalmente non poteva avere sede che in una città di mare, nella fattispecie Napoli. Salt Expo offre spettacoli serali, laboratori gestiti dal Gambero Rosso, conferenze e dimostrazioni sull'impiego del sale a cura di una nutrita rosa di chef (l'elenco sul sito saltexpo.com, dove si può anche acquistare il biglietto).
Il dato lampante è che a Salt Expo la parola sale smette di essere singolare e si declina in una esaustiva pluralità, pluralità che potrebbe anche disorientare noi ignari spettatori che nel recarci in loco accarezziamo pensieri semplici tipo mo' mi compro il sale rosa, e poi una volta lì siamo costretti a misurarci con il rosa dell'Himalaia, il Boliviano Rosa, il rosa Peruviano, e accentuando la nuance anche il rosso delle Hawaii, per dirne solo alcuni. Ora, è vero che il sale non va a male, ma per evitare di sminuirlo a mero elemento d'arredo dello scaffale di cucina, può tornare utile vedere come lo usano gli chef. Noi ne abbiamo interpellati alcuni.
Carmelo Chiaramonte ribalta il concetto e propone un piatto senza sale, che esalta la sapidità naturale del sedano e dei gamberoni crudi. L'esperimento è interessante e si può ripetere a casa con altri ingredienti, soprattutto marini: lasciar parlare il mare e stare a sentire quel che ha da dire. Del sale, Moreno Cedroni ammira la capacità di allungare la vita a un prodotto - vedi i salumi di pesce -. Lo chef apprezza anche la croccantezza, e invita a munirsi del Maldon. Per Corrado Assenza, il sale aggiunge al dolce la dimensione della profondità. Schivo come sempre, Assenza nota che già nei grandi classici - torta Margherita, pan di spagna, choux - è prevista una nota salata.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.