Metafora di convivialità, anima della festa. Stiamo parlando dell'alcol, una vera e propria sostanza tossica i cui effetti dannosi vengono spesso e volentieri obliati. Secondo il Global status report on alcohol and health 2018 dell'Organizzazione Mondiale della Sanità, il consumo di alcol nel 2016 ha provocato nel mondo circa 3 milioni di morti, ovvero il 5,3% di tutti i decessi e il 5,1% degli anni di vita persi a causa di malattia, disabilità o dipartita prematura attribuibili all'uso di questa sostanza. Più di tre quarti dei decessi si è verificato negli uomini. Capitolo a parte, poi, meritano gli incidenti stradali causati dallo stato di ebbrezza, preponderante nei giovani adulti. Si stima infatti che in Europa esso sia responsabile del 25% delle morti dei ragazzi di età compresa tra i 15 e i 29 anni e del 10% dei decessi fra le ragazze di pari età. Ma cosa succede al nostro corpo quando beviamo troppo?
L'alcol dopo essere stato assorbito a livello dell'esofago, dello stomaco (2%) e dell'intestino (80%), giunge nel sangue. Attraverso il flusso sanguigno, entra poi nel fegato, l'organo deputato alla sua distruzione mediante un enzima chiamato alcol-deidrogenasi. Durante il metabolismo di questa sostanza, essa viene prima trasformata in acetaldeide e, in seguito, in anidride carbonica e acqua. Proprio l'acetaldeide, innescando la sintesi di un precursore della morfina, genera i tipici effetti dell'ubriachezza. Il processo di smaltimento non è uguale per tutti i soggetti, ma varia in base al sesso, all'età, all'etnia e alle caratteristiche personali. Prima dei 16 anni è del tutto inefficiente, così come dopo i 65 anni. Nelle donne, invece, la digestione dell'alcol è ridotta rispetto alle capacità maschili.
La comunità scientifica internazionale ha dimostrato che il consumo smodato di alcol accresce il rischio di sviluppare oltre 200 patologie, in particolare cirrosi epatica, pancreatite, tumori maligni e benigni (al seno, allo stomaco, alla bocca, al fegato, all'esofago) epilessia, disfunzioni sessuali, demenza, ansia e depressione. Oltre all'effetto cancerogeno, questa sostanza ne ha uno psicotropo. Agisce, infatti, in maniera negativa sulle funzioni cognitive e di controllo superiore del cervello, portando così ad una condizione di dipendenza nota come alcolismo cronico. Questa molecola inoltre, a differenza di ciò che si crede, non è nutriente bensì calorica. Basti pensare che bevendo due bicchieri di alcolici in meno ogni giorno, è possibile dimagrire di 7-8 chili in un anno.
Da non dimenticare, infine, l'effetto disastroso dell'abuso di alcol sulla salute del bambino durante la gravidanza. Esso infatti, giungendo al feto attraverso la placenta, provoca deficit della crescita, neurologici e psicosociali.
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