L'allucinazione è una falsa percezione in assenza di uno stimolo esterno reale, che in psicopatologia viene definita "percezione senza oggetto". Insomma, le allucinazioni sono un abbaglio del cervello che prova a interpretare qualcosa senza avere la giusta e necessaria quantità di informazioni per farlo, con la conseguenza di riempire quel vuoto andando a pescare immagini nelle esperienze pregresse, aspettative e/o previsioni.
A indagare sull'origine delle allucinazioni ci ha pensato un pool di ricercatori dell’Università dell’Oregon, che hanno approfondito le cause: tutto parte da una contrazione e alterazione della comunicazione tra i neuroni e la corteccia visiva. Il loro studio è stato pubblicato su Cell Reports.
Da un esperimento sui topi è emerso che le allucinazioni visive si verificano quando il cervello presta meno attenzione agli input ricevuti dall'ambiente e compensa tale mancanza di informazioni aumentando il lavoro di interpretazione più propriamente cognitivo, riempiendo eventuali vuoti percettivi basandosi su esperienze e aspettative pregresse.
Il termine "allucinazione" – Wikipedia docet – deriva dal latino hallucinere, che significa "perdere la coscienza" e ha nella sua radice la particella "lux" (luce, illuminazione, percezione); ma si può far risalire anche al greco (haluskein), che significa "scappare",
"evitare": allucinazione, dunque, come fuga dalla realtà.L'allucinazione è un disturbo della percezione e può essere visiva, uditiva, gustativa, olfattiva e tattile (coinvolgendo dunque tutti e cinque i sensi).
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