Chi non ha mai avuto un mal di testa in vita sua alzi la mano. Anche se l'emicrania è uno dei disturbi più diffusi e dovuto a numerosi fattori, una cura definitiva ancora non esiste. Certamente, però, la medicina ha fatto passi da gigante anche in questo campo ed esitono diverse terapie per tenerla a bada. La novità più rilevante degli ultimi giorni arriva da un nuovo medicinale che consente un doppio trattamento che aiuta sia l'emicrania sia "per la profilassi dell'emicrania episodica negli adulti con almeno quattro attacchi al mese. Rimegepant, questo il nome del principio attivo contenuto nella compressa, che si scioglie in bocca, è una novità, primo medicinale 'due in uno' approvato in Europa", afferma a Repubblica Piero Barbanti, responsabile scientifico del Centro Cefalee e Dolore Neuropatico dell'Irccs San Raffaele.
"Una doppia rivoluzione"
Il farmaco sarà sperimentato sia su adulti che su bambini e offre la doppia opportunità di prevenire la cefalea riducendo il numero degli episodi nel tempo e riduce "le crisi dolorose tutte le volte in cui il dolore si è ormai scatenato. Una rivoluzione nella rivoluzione", aggiunge Barbanti. A parte il nuovo medicinale, anche la terapia ha fatto passi da gigante come rivendica giustamente il San Raffaele che nel 2016 attivò terapie a base di anticorpi monoclonali e adesso sono in corso di svolgimento ben "20 trial clinici con molecole innovative e altri 7 saranno attivati a breve", afferma Piero Barbanti, Responsabile scientifico del Centro Cefalee e Dolore Neuropatico dell'Irccs San Raffaele.
Quanto è comune l'emicrania
L'Oms ha stimato stima che mal di testa colpisce almeno il 50% della popolazione mondiale con un episodio ogni anni. Statisticamente, poi, la patologia riguarda anche i più giovani con oltre il 40% dei ragazzi dei ragazzi coinvolti mentre il 10% dei bambini soffre di cefalea primaria, disturbo che nel nostro Paese coinvolge ben il 12% della gente pari a sei milioni. "L'emicrania è una specifica tipologia di cefalea che si caratterizza per un dolore pulsante con intensità moderata-severa che, spesso, si localizza nella metà della testa e del volto", spiega a Repubblica Alfredo Berardelli, presidente della Sin (Società italiana di Neurologia). "Si tratta di una patologia talmente debilitante che è stata identificata dall'Oms come la malattia che causa maggiore disabilità nella fascia di età tra 20 e 50 anni, ossia nel momento della vita in cui siamo più produttivi", aggiunge.
Chi ne soffre
Più nello specifico, la categoria che affronta maggiormente questa problematica è quella delle donne con età media di 45 anni, istruita, sposata, lavoratrice che non fa sport e presenta disturbi del sonno. Quando si verificano queste condizioni, l'emicrania può verificarsi quasi 10 giorni al mese.
Tra le cefalee, poi, se ne raggruppano due tipologie: le primarie producono disturbi isolati e non legate ad altro (le più frequenti), quelle secondarie invece sono causate da altre patologie quali trauma cranico, "disturbi vascolari cerebrali (come l'ictus)" e "da patologie del cranio non vascolari (come tumori cerebrali, ipertensione o ipotensione liquorale)".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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