L'evoluzione va verso l'homo computer: gobbo, con mani a artiglio e doppie palpebre

Secondo un gruppo di ricercatori l'uso di computer e smartphone influenzerà l'evoluzione della specie umana e il corpo dell'uomo subirà mutazioni importanti non solo fisionomiche

L'evoluzione va verso l'homo computer: gobbo, con mani a artiglio e doppie palpebre

Da homo sapiens a homo computer. Da Lucy a Mindy. Il passaggio sembra breve ma in mezzo ci sono milioni di anni di storia e di evoluzione della specie, che non si arresta. L'uomo è destinato a mutare e un gruppo di ricercatori ha ipotizzato come sarà l'homo computer tra 800 anni: con la schiena curva, il collo in avanti, la testa più grande e le mani a artiglio.

Secondo una ricerca commissionata dalla compagnia americana TollFreeForwarding entro il 3000 l'uomo potrebbe subire una deformazione ossea e muscolare conseguenza diretta dell'uso spropositato di computer, tablet e cellulari, che secondo le statistiche statunitensi ci tengono incollati agli schermi almeno sei ore al giorno. E la trasformazione corporea che interesserà schiena, collo, braccia, mani, occhi e cranio ha portato alla creazione di Mindy, la prima homo computer in 3D.

L'homo computer: gobbo e senza collo

Come Lucy, il primo esemplare di Australopithecus afarensis, anche Mindy, l'uomo del futuro, potrebbe avere caratteristiche completamente differenti dalle sembianze umane attuali. Secondo i ricercatori che hanno elaborato la teoria, la prima mutazione interesserà la colonna vertebrale.

L'utilizzo di device come pc e cellulari mette a dura prova la nostra postura. Collo e colonna vertebrale subiscono uno forte sbilanciamento in avanti e la posizione del nostro busto, da eretta e allineata, tende a curvarsi in avanti come del resto il collo. Secondo i ricercatori, dunque, l'uomo del futuro avrà la schiena ricurva, con la gobba, e il collo schiacciato e protratto in avanti e molto più grande rispetto a oggi, visto il lavoro costante della muscolatura. Ma anche le spalle subiranno una rotazione in avanti determinando una postura quasi primitiva.

Gomito a 90 gradi e mani a artiglio

Altri due cambiamenti anatomici significativi interesseranno le braccia e le mani. Il tempo che trascorriamo con i telefonini o con il mouse tra le dita porterà a un progressivo irrigidimento dell'articolazione della mano e del braccio (nel tratto compreso tra il polso e il gomito) a causa della sindrome del tunnel cubitale. Per questo i ricercatori ipotizzano che Mindy avrà una mano a artiglio (meno flessibile rispetto a oggi) e il gomito a 90 gradi per colpa del tipico posizionamento del braccio, quando si impugna lo smartphone per portarlo all'orecchio o vicino al viso.

Cranio più spesso, cervello più piccolo

Inoltre, la calotta cranica dell'homo computer potrebbe essere notevolmente più spessa per proteggersi dalle onde elettromagnetiche a cui il cervello è sottoposto quotidianamente. I telefonini accostati all'orecchio e le apparecchiature elettroniche, che ci circondano, indurranno l'organismo a adattarsi all'ambiente e la mutazione porterà a un inspessimento del cranio. Quest'ultimo risulterà dunque sproporzionato rispetto al corpo, ma il cervello non si espanderà. Anzi, secondo i ricercatori, la membrana cerebrale sarà più "primitiva" e le sue dimensioni si ridurranno per colpa di uno stile di vita più sedentario.

Occhi con due palpebre

L'evoluzione della specie potrebbe portare a una deformazione di autodifesa legata agli occhi e alla vista. Mindy, nella sua versione 3D, è realizzata con due palpebre con una nuova interna e più grande, che consente di limitare i danni provocati dalla luce nociva dei dispositivi.

La ricerca ha già confermato che l'uso di tablet, pc e smartphone causa mal di testa, affaticamento degli occhi e perdita della vista e per proteggersi da questo l'homo computer potrebbe sviluppare una seconda palpebra mobile, una sorta di "velo" di protezione che rende l'homo computer più un alieno che l'uomo del futuro.

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