Ecco perché non riusciamo a togliere le mascherine

Non tutti riescono a vivere questa fase di transizione con serenità. Un valido aiuto giunge dai consigli dello psicologo

Ecco perché non riusciamo a togliere le mascherine

Da lunedì 28 giugno, l'Italia tinta di bianco ha detto addio alle mascherine all'aperto. L'oggetto simbolo della pandemia di Covid assieme agli igienizzanti per le mani, dovrà continuare a essere utilizzato nei luoghi chiusi e in tutte quelle situazioni di assembramento in cui il distanziamento sociale non è garantito. La nuova ordinanza è stata accolta con gioia. C'è chi inneggia alla libertà ritrovata e chi scorge in questo ulteriore passo un barlume di positività, un passo verso la fine di un'emergenza sanitaria che ha segnato tutti in maniera indelebile.

Odiate, discusse, approvate: le mascherine sono entrate a far parte della quotidianità; un modo di vivere differente in cui i sorrisi sono stati affidati agli sguardi e le ansie per il contagio nascoste sotto strati di tessuto. Cosa succede quando quello che sembrava un obbligo insopportabile si trasforma in un elemento che trasmette sicurezza? Secondo Giuseppe Iannone, psicologo e psicoterapeuta di Guidapsicologi.it, non saranno rari i casi di persone restie a separarsi da questo dispositivo di sicurezza. Perché ciò avviene e come si può vivere al meglio questa fase di transizione? Scopriamolo insieme.

Le mascherine sono una comfort zone

Mascherina

Le mascherine rappresentano una conditio sine qua non. Senza di esse è impossibile uscire di casa, pena una sanzione. Abituarsi alle stesse non è stato semplice. La respirazione difficoltosa, il volto accaldato, la sensazione di essere imbavagliati e limitati nella comunicazione. Poi è sopraggiunta la consapevolezza, la necessità di tutelare la propria e l'altrui salute e, infine, l'adattamento si è trasformato in un impensabile senso di sicurezza. Proprio per questo abbandonarle sarà difficile e scatenerà in molti uno stato di ansia simile a quello generato dalla sindrome della capanna.

Il cambiamento si traduce spesso in un senso di disequilibrio e in una rottura dell'armonia, quello stato in cui tutto sembra funzionare e nei cui confini ci si sente protetti. Ogni cambiamento presuppone un piccolo o grande trauma da affrontare e non sempre con facilità. Si devono ricostruire le proprie certezze e ricreare le condizioni che garantiscono l'equilibrio personale. Non stupisce che in tanti, dunque, abbiamo paura di abbandonare ora le mascherine. Si teme, in primis, un possibile contagio.

Mascherine, tra sicurezza, fobie e panico

Mascherina

Il senso di sicurezza ai tempi del coronavirus deriva dalla percezione di avere un controllo diretto sulla prevenzione del rischio di contagio. Le mascherine hanno rappresentato una vera e propria barriera psicologica contro tutte quelle ansie che, in momento storico del genere, hanno amplificato la loro voce paralizzante. Se da un lato ciò è il motivo principale per cui si fa fatica a separarsene, dall'altro è importante ricordare i vari scopi e ruoli che questi dispositivi hanno ricoperto. Le mascherine, ad esempio, sono state utili per nascondere un difetto fisico.

Nei casi più gravi si è trattato di soggetti affetti da dismorfofobia, un disturbo ossessivo compulsivo caratterizzato dalla credenza, spesso infondata, di avere problematiche estetiche da nascondere o da modificare. Allo stesso modo potrebbe essere difficile abbandonare le mascherine per chi soffre di fobia sociale o di disturbo evitante della personalità, due condizioni in cui il contatto con il prossimo è fonte di ansia e panico.

Come superare la paura di togliere le mascherine

Mascherina

L'approccio per superare il

timore di togliere le mascherine è identico a quello della sindrome della capanna ed è improntato alla gradualità. Ecco, dunque, una serie di consigli semplici da attuare, ma non per questo meno efficaci:

  • iniziare per gradi: allentare le proprie misure, magari passando all'uso delle mascherine chirurgiche;
  • cominciare quando ci si sente pronti: nonostante la nuova ordinanza, è bene che ognuno rispetti i propri tempi;
  • aspettare di concludere il ciclo vaccinale: in questo modo ci si può sentire più sicuri;
  • evitare zone affollate: è opportuno non sfidare troppo la propria capacità di autocontrollo;
  • continuare a frequentare gruppi ristretti di persone: l'atteggiamento attento evita la possibile diffusione di contagi e allo stesso tempo dona maggiore tranquillità;
  • parlare con persone che condividono le stesse preoccupazioni: ciò è importante per non sentirsi soli e fuori luogo;
  • discutere con persone con un punto di vista opposto: il confronto amplia le vedute;
  • portare sempre con sé la mascherina: è un espediente per controllare l'ansia;
  • consultare uno specialista: è il passo indispensabile quando la paura prende il sopravvento e diviene ingestibile.
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