Sano, gustoso, versatile: stiamo parlando del miele, il prodotto della trasformazione del nettare e delle escrezioni di alcuni insetti, ovvero la melata, effettuata dalle api.
Il nettare è raccolto, o meglio bottinato, sui fiori di molte piante. Esso è escreto dalle cosiddette ghiandole nettarifere, presenti sia all'interno che all'esterno del fiore, ad esempio sul picciolo delle foglie di specifici vegetali come il ciliegio o il lauroceraso. Il nettare e la melata vengono poi bottinati, trasformati, disidratati e immagazzinati nel favo.
Le specie vegetali visitate dalle api sono almeno il 16% di quelle in natura. Alcune di queste danno origine al miele monofloreale, così definito grazie alla presenza delle piante su vasta area. Altre, invece, concorrono a produrre il millefiori. Esistono molte varietà di miele e, a seconda della fioritura da cui è raccolto il nettare, muta la consistenza, il colore e soprattutto il sapore e le proprietà organolettiche. Si passa così dal gusto amaro del miele di castagno, a quello più delicato di agrumi.
Miele, la storia del cibo degli dei
Sembra che la parola miele derivi dall'ittita "melit". I primi sciami di api comparvero 50 milioni di anni fa, ben prima dell'essere umano. Il rapporto tra questi insetti e l'uomo si instaurò circa 10mila anni fa, come testimonia una raffigurazione rupestre rinvenuta a Valencia, nella quale è ritratta una tecnica primordiale usata ancora oggi dai cacciatori di miele in India.
Esso era apprezzato anche nell'antico Egitto. Risalgono, infatti, a 4mila anni fa le prime notizie di apicoltori che si spostavano lungo il Nilo per seguire, con le proprie arnie, la fioritura delle piante. Inoltre questo prodotto veniva deposto in coppe o vasi accanto alle mummie, per accompagnare le anime nel loro viaggio verso l'Aldilà.
Nell'antica Grecia il miele era definito "cibo degli dei". Secondo la mitologia, le divinità dell'Olimpo banchettavano con nettare e ambrosia; lo stesso Zeus si nutriva con il latte della capra Amaltea e riceveva il miele dalle figlie di Melisseo. Il suo carattere divino fu mantenuto, altresì, dagli antichi romani che, nelle loro opere letterarie, lo descrivevano come una sostanza che "cadeva dal cielo". Questa visione fantastica e mistica fu accolta durante il Medioevo per poi lasciare spazio, nell'Ottocento, alla chimica organica che fornì una spiegazione scientifica per illustrare le modalità di produzione di questo amatissimo nettare.
Le proprietà nutrizionali del miele
Il miele è estremamente calorico, basti pensare che per 100 grammi di prodotto si contano 300 kcal, derivanti quasi interamente dagli zuccheri semplici. In virtù del suo potere edulcorante, spesso si preferisce usarlo al posto del comune zucchero granulare da tavolo per dolcificare alimenti e bevande. Tale scelta, tuttavia, si rivela vantaggiosa solo se si mantiene la stessa porzione, perché esso contiene il 33% di calorie in meno rispetto al saccarosio e al fruttosio granulare.
Ciò, però, non sempre avviene in quanto spesso se ne aggiunge più del dovuto a causa della capacità dolcificante inferiore, vanificando così gli effetti positivi della sostituzione. Solo il miele di castagno ha un indice glicemico lievemente inferiore a quello dello zucchero da tavola. In generale, dunque, considerato il suo quantitativo zuccherino, il miele va consumato con moderazione.
Chi soffre di diabete, è in sovrappeso o presenta ipertrigliceridemia dovrebbe consultare il proprio medico prima di assumerlo, evitando così eventuali rischi correlati all'eccesso di zuccheri. Al fine di prevenire i rischi di botulismo, è sconsigliato nei bambini con meno di un anno di età. Il miele, inoltre, può scatenare delle allergie e, nonostante quello fresco sia dotato anche di proprietà antibatteriche, è comunque un alimento che favorisce la carie dentale.
I benefici del miele
Il miele oltre a essere altamente energetico e facilmente digeribile poiché composto prevalentemente da zuccheri semplici.
È altresì ricco di minerali (calcio, ferro, magnesio, rame, manganese, silicio, potassio, iodio, sodio, fosforo), di vitamine (A, gruppo B, C, E, K), di principi fitoterapici delle piante dalle quali le api estraggono il nutrimento. Numerosi sono i suoi benefici; esso giova a:- muscoli: aumenta la potenza e la resistenza;
- cuore: ha un'azione cardiotropa, ovvero tonificante;
- prime vie respiratorie: è un decongestionante e un calmante della tosse;
- ossa: fissa il calcio e il magnesio;
- reni: stimola la diuresi;
- fegato: ha una funzione protettiva e disintossicante;
- apparato digerente: protegge, regola e stimola la digestione;
- sangue: ha un'azione antianemica;
- pelle: ha proprietà antibatteriche, nutrienti, antiossidanti e aiuta la produzione di collagene. I suoi enzimi, inoltre, agiscono come esfoliante delicato, eliminando le cellule morte e rendendo la cute più sana e luminosa.
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