Ė ancora presto per dire addio alla pillola blu. Ma per i 3 milioni di uomini italiani che soffrono di disfunzione erettile arriva un nuovo alleato, le onde d'urto a bassa intensità. Uno studio italiano, condotto dal gruppo di ricerca guidato da Giovanni Alei, docente associato di Urologia alla Iª Facoltà di Medicina e Chirurgia dell'Università Sapienza di Roma e presidente della Società italiana chirurgia genitale maschile (Sicgem), dimostra gli effetti positivi e la totale assenza di controindicazioni per i
pazienti. La ricerca verrà illustrata a Roma in occasione del corso di aggiornamento in programma al Centro congressi dell'Ars medica di Roma (Via Cesare Ferrero di Cambiano, 29). Nel corso dell'evento, rivolto a psichiatri, chirurghi generali,
urologi, medici di medicina generale, psicoterapeuti, psicologi, verranno inoltre presentati i risultati raggiunti grazie all'introduzione delle tecniche chirurgiche e agli esami strumentali per la diagnosi dell'eiaculazione precoce. In particolare, si parlerà
anche dell'uso di derma suino per interventi di ingrandimento. Nel caso delle onde d'urto, il campione preso in esame è composto da 46 uomini di mezza età, sottoposti al trattamento una volta alla settimana, per sei settimane. Ogni sessione ha comportato l'applicazione di 3 mila onde d'urto, a un'intensità di 4 mJ/mm3.
"A distanza di sei settimane dall'ultimo trattamento - spiega Alei - abbiamo avuto un netto miglioramento della funzione erettile nell'85% dei casi, un buon esito nel 10% e nessun cambiamento nel 5% dei pazienti.
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